"A livello normativo l'invio di armi
a Kiev è coperto fino a fino anno. Da gennaio servirà un nuovo
voto del Parlamento per proseguire eventualmente l'appoggio
militare" e decidere "in che modo. Come per tutte le cose faremo
un confronto di maggioranza. La mia posizione resta quella dello
scorso anno quando dissi che quell'autorizzazione sarebbe stata
l'ultima. Non ho alcuna intenzione di votarne un'altra" in
quanto "non solo le cose non sono cambiate, ma sono andate come
pensavo" con relativo "aumento di morti". In più, sono
subentrati i "dubbi sulla corretta gestione dei fondi". Così
all'ANSA il senatore della Lega Claudio Borghi.
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2 giorni fa
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