Bertolucci: "Dietro a Sinner e Alcaraz nessun inseguitore. È un segnale d'allarme per il tennis"

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Carlos Alcaraz, of Spain, left, and Jannik Sinner, of Italy, right, prepare to face off in the men's singles final of the U.S. Open tennis championships, Sunday, Sept. 7, 2025, in New York. (AP Photo/Seth Wenig)

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L'ex tennista azzurro ha parlato prima della finale della Six Kings Slam: "Quando giocano Jannik e Carlos vanno quasi sempre in fondo. Una rivalità splendida che però si trasforma in una minaccia"

Paolo Bertolucci

Opinionista

17 ottobre - 08:10 - MILANO

Ieri sera si è vista in modo netto la distanza tra il numero 2 e il numero 3 del mondo. Djokovic, pur restando un campione immenso, non è più in grado di sostenere il ritmo di Sinner o di Alcaraz nei match lunghi, quelli che contano davvero. Lo ha ammesso lui stesso: nei tre set su cinque non riesce più a reggere quel livello di intensità. Eppure, anche nelle esibizioni, la differenza si è fatta sentire. Non per demerito suo, ma perché il tennis mondiale vive oggi un vuoto evidente: dietro ai due dominatori, non ci sono veri inseguitori. È questo il problema più grave, più ancora del declino naturale dei veterani. Quando giocano Sinner e Alcaraz vanno quasi sempre in finale; quando non ci sono, il risultato diventa imprevedibile, e questo squilibrio è un segnale d’allarme per l’intero movimento.

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