Bancomat più che palestra: Juve, così serve davvero la Next Gen?

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 Juventus players visit Fazes on July 26, 2023 in Los Angeles, California. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

La seconda squadra juventina era nata con l'intento di portare alcuni giocatori delle giovanili a ritagliarsi spazio con continuità in prima squadra. Nelle recenti sessioni di mercato, invece, i ragazzi del vivaio sono stati usati solo per fare cassa: l'ultimo è stato Mbangula

Fabio Russo

25 luglio - 19:30 - MILANO

Duecentoquarantaquattro milioni incassati in sette anni, ma appena 2 giocatori che al momento fanno stabilmente parte della rosa della prima squadra. La cessione di Mbangula al Werder Brema e la trattativa per la cessione di Miretti al Napoli fanno tornare d'attualità le riflessioni sul progetto della Juve Next Gen. "Una maggiore attenzione ai giovani talenti della squadra Next Gen e una struttura di costi sostenibile", era stato l'indirizzo di John Elkann nell'aprile 2024 per il futuro del club, ma i dirigenti bianconeri, negli anni, sembrano aver utilizzato la seconda squadra (creata nel 2018) soprattutto per fare cassa invece che a beneficio della rosa. Come un bancomat, insomma, più che come una palestra. Sicuri che sia la strada giusta?

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