Artrosi del ginocchio: le 3 terapie che funzionano meglio di antidolorifici e chirurgia

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 le tre terapie che funzionano meglio di antidolorifici e chirurgia

Una ricerca su 139 studi clinici rivela quali terapie non farmacologiche funzionano meglio per curare il dolore al ginocchio, che colpisce 1 persona su 5 sopra i 50 anni

Eu.Spa.

29 giugno - 17:06 - MILANO

Prima di prendere l'ennesima pastiglia antidolorifica o di rassegnarsi a finire sotto i ferri del chirurgo, forse vale la pena fermarsi un attimo. E considerare che per l'artrosi del ginocchio – quella condizione che trasforma una semplice salita di scale in un'impresa epica – potrebbero esserci alternative più efficaci. Senza effetti collaterali gastrici. Senza rischi da sala operatoria. E senza doversi sottoporre a terapie costose e lunghe. 

È quanto emerge da uno studio cinese  pubblicato su PLOS One, che ha messo a confronto 12 diverse terapie non farmacologiche analizzando i dati di quasi 10mila pazienti. Il risultato? Tre trattamenti per il ginocchio si sono distinti per efficacia e sono tutti accomunati dall'essere semplici e accessibili.

Artrosi universale

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L'artrosi del ginocchio colpisce oltre il 20 per cento degli adulti sopra i 50 anni, trasformando gesti quotidiani come alzarsi dalla sedia o scendere dall'auto in un calvario di dolore e rigidità. E non parliamo solo di "qualche doloretto dell'età": è una delle malattie articolari più invalidanti, con un impatto devastante sulla qualità della vita. Di solito, quando il ginocchio inizia a protestare, la strada è quasi sempre la stessa: antinfiammatori per tamponare il dolore, fisioterapia se va bene e, nei casi più gravi, l'intervento chirurgico. Ma tutti questi approcci hanno un lato oscuro. Gli antinfiammatori, presi a lungo, possono irritare lo stomaco e aumentare il rischio cardiovascolare. La chirurgia resta sempre un'operazione e non sempre i medici la consigliano. E in quanto alla fisioterapia, non sempre dà i risultati sperati. 

Come curare il ginocchio: lo studio

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I ricercatori del Primo Ospedale Popolare di Neijiang, in Cina, hanno passato al setaccio 139 studi clinici, su quasi 10mila persone, per capire cosa funziona davvero contro l'artrosi al ginocchio tra le opzioni non farmacologiche. Terapia laser, stimolazione elettrica, ultrasuoni, nastri kinesiologici, esercizi in acqua: tutto è finito sotto la lente d'ingrandimento.

Tre terapie si sono imposte su tutte le altre. Al primo posto, un po' a sorpresa, ci sono le ginocchiere/tutori. Non quelle da calcetto, ovviamente, ma tutori specifici che hanno dimostrato di essere efficaci in quasi tutte le categorie: riducono il dolore, migliorano la funzionalità e alleviano la rigidità senza controindicazioni. Al secondo posto l'idroterapia, ovvero gli esercizi in acqua calda, che rilassa i muscoli, alleggerisce il peso sulle articolazioni e permette movimenti che sulla terraferma sarebbero troppo dolorosi. Terzo gradino del podio per l'esercizio fisico in generale, che si è dimostrato "consistentemente efficace nel migliorare sia il dolore che la funzione fisica". Un risultato che conferma quello che molti fisioterapisti ripetono da anni: muoversi, con le dovute accortezze, è la miglior medicina. A seguire, la terapia laser ad alta intensità e la terapia con onde d'urto hanno mostrato alcuni benefici. "Anche la fisioterapia ha effetti promettenti sull'artrosi del ginocchio, senza i rischi degli antinfiammatori", scrivono i ricercatori. "Pazienti e professionisti sanitari dovrebbero dare priorità a queste opzioni basate sull'evidenza". 

Quello che, a detta dei ricercatori cinesi, non funzionerebbe granché. sono invece gli ultrasuoni, che hanno ottenuto "il punteggio più basso in termini di efficacia". Eppure sono tra i trattamenti più diffusi negli ambulatori di fisioterapia. Ma l'analisi di quasi 10mila pazienti rivela, piuttosto, che terapie meno invasive come le ginocchiere e l'esercizio acquatico superano questa e altre opzioni hi-tech. "E questo - aggiungono gli autori - potrebbe aiutare a ridefinire le linee guida cliniche per concentrarsi su interventi più sicuri ed economici per i pazienti".

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