Articolazioni, legamenti e muscoli vanno coccolati per preservare la mobilità anche negli anni a venire. E prima si comincia, meglio è
Giacomo Martiradonna
3 novembre - 18:04 - MILANO
La gioventù è meravigliosa. Energie di fatto illimitate, tempi di recupero minimi e prestazioni sempre al massimo. Dopo i 40-45 anni, tuttavia, qualcosa si incrina. Si iniziano a percepire doloretti in muscoli insospettabili e movimenti che un tempo sembravano banali possono costringere a lunghi stop forzati. Basta letteralmente uno squat eseguito male per mettere in crisi un ginocchio per giorni o settimane. Proteggere articolazioni, legamenti e muscoli è dunque fondamentale non solo per il mantenimento di livelli adeguati di mobilità, ma soprattutto per garantirsi una qualità di vita migliore.
articolazioni, differenze tra Uomini e donne
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Il processo di invecchiamento dei muscoli e delle ossa non è identico per tutte le persone. In generale, negli uomini il testosterone tende a calare gradualmente (circa l'1% l'anno dopo i 30) con un impatto su massa muscolare, forza e, talvolta, anche su energia e tono dell'umore. Nelle donne, invece, è la menopausa a determinare il calo degli estrogeni che, a lungo andare, può peggiorare la densità ossea e aumentare la vulnerabilità di tendini e articolazioni. Si tratta di cambiamenti ormonali inevitabili che, pur se con meccanismi diversi, incidono sulla forza complessiva e sulla resistenza fisica in entrambi i sessi. La soluzione? Un'adeguata attività fisica, calibrata sull’età e sulle nuove esigenze del corpo.
Adattare l’allenamento all’età
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Con l'avanzare degli anni, il corpo purtroppo non reagisce più come in gioventù. Fermo restando che è importante restare attivi, è altrettanto essenziale modulare intensità e frequenza degli allenamenti. Carichi eccessivi o movimenti esplosivi possono stressare le articolazioni; meglio privilegiare esercizi controllati, allenamenti funzionali e attività a basso impatto come nuoto, camminata veloce o yoga. La ratio è semplice: ci si muove per sentirsi meglio. Ecco perché il recupero, che è prioritario a qualunque età e dopo qualunque attività, diventa ancora più vitale. Mai rinunciare a un sonno adeguato, e se possibile aggiungere all'equazione anche bagni nel ghiaccio, sauna e percorsi terapeutici mirati che aiutano a ridurre l'infiammazione.
Ascoltare il corpo
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Dolori persistenti o rigidità non vanno mai ignorati, se durano troppo a lungo. È il corpo che sta mandando segnali ed è nostro dovere captarli e interpretarli. Spazio quindi a una dieta di alimenti antinfiammatori come pesce azzurro, frutta secca, olio extravergine d’oliva e verdure a foglia verde. E mai dimenticare l'idratazione: l'acqua è alla base del liquido sinoviale, che lubrifica e nutre le cartilagini. Infine, per dare una mano ai muscoli, integrare sempre proteine di qualità, vitamina D e omega-3.
Le nuove frontiere della medicina rigenerativa
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Trattamenti come il PRP (plasma ricco di piastrine) o l'impiego di cellule staminali mesenchimali aprono prospettive interessanti per la riparazione di tendini e cartilagini danneggiate. Tuttavia, si tratta di terapie su cui non c'è ancora un consenso unanime nella comunità scientifica. Le evidenze sono contrastanti e non sufficienti per raccomandarne l'uso al di fuori dei protocolli sperimentali. Insomma, in attesa il modo più efficace per preservare articolazioni e legamenti fino alla tarda età, al momento, resta la prevenzione quotidiana.









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