
intervista
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L’ex numero 1 di Cagliari e Milan si racconta: "Sono diventato portiere acchiappando trote nel fiume. Fumavo un pacchetto al giorno, Riva anche di più, ma Scopigno ci lasciava fare Oggi mi rivedo in Carnesecchi"
D isteso nel volo a planare, allungando la sagoma scossa da un colpo di reni, mulinando il braccio come un Don Chisciotte con i guanti, la chioma da Sandokan al vento, la segreta convinzione di arrivare a schiaffeggiare anche stavolta il pallone, interrompendone la traccia e cambiandogli il destino. Ricky Albertosi è stato il portiere come è bello immaginarlo, dove il ruolo prevede istinto, audacia e attitudine a prendersi la scena, come l’acrobata che vola da trapezio a trapezio, nel silenzio dopo un rullo di tamburo che di colpo si fa muto.