Addio a Kevin Bonaldo, la lettera della fidanzata Alice: "Riempirò questa cicatrice con i tuoi colori"

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I funerali per la morte del ciclista 25enne della Sc Padovani Polo Cherry Bank, deceduto dopo un mese di coma per un arresto cardiaco in gara, si sono tenuti nella chiesa parrocchiale di Ramon di Loria. Presenti più di 800 persone

28 ottobre - 20:17 - MILANO

Una chiesa gremita e un silenzio carico di commozione hanno accompagnato l’ultimo saluto a Kevin Bonaldo, il ciclista venticinquenne scomparso il 24 ottobre dopo un mese di coma. Il giovane atleta della Sc Padovani Polo Cherry Bank era stato colpito da un malore lo scorso 21 settembre, al termine della Piccola Sanremo di Sovizzo, nel Vicentino. A Ramon di Loria, la comunità si è stretta intorno alla famiglia, agli amici e ai compagni di squadra. Sulla bara, il casco con il numero 136, la maglia e la bicicletta: i simboli di una vita dedicata al ciclismo.  Tra i momenti più toccanti della cerimonia, la lettera letta da Alice Capasso, 23 anni tra pochi giorni, fidanzata di Kevin da sette: "Ogni giorno ti ho scritto, come hanno fatto tante persone. Ero pronta a starti accanto e darti forza, a rialzarti. Lo avremmo fatto insieme". Un testo toccante, che celebra il loro amore, nato tra le biciclette. “Sette anni al tuo fianco, un moroso, un amico e un fratello: sei stato tutto e mai qualcosa di scontato”, ha letto Alice davanti alla chiesa. “Ti sei spento lentamente, regalandoci un mese con te, dove ora capisco che eri tu a dare forza a noi. Hai lasciato una cicatrice che riempirò dei tuoi colori”.

la lettera integrale

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"Questa lettera era nata per leggertela. Ogni giorno ti ho scritto, come hanno fatto tante persone. Ero pronta a starti accanto e darti forza, a rialzarti. Lo avremmo fatto insieme. Ci siamo conosciuti tra le biciclette e per un anno passavi solo per un saluto o due chiacchiere e ripartivi soddisfatto per il tuo allenamento. Poi dopo ogni gara abbiamo girato insieme, un piccolo rito che era già un legame. 17 agosto 2018: finalmente ci siamo messi insieme e sei andata via piangendo perché non ci credevi e tu Kevin non piangevi mai. Eri una testa calda, sì, ma con il cuore d'oro. Dall'ora a oggi, sette anni in cui siamo cresciuti insieme, non servivano troppe parole e gesti, bastava stare insieme per sentirsi a casa. Eravamo una presenza costante, l'uno per l'altra. Sette anni al tuo fianco, un moroso, un amico e un fratello: sei stato tutto e mai qualcosa di scontato. L'ultima cosa che mi hai detto ridendo: tra due anni avrò una casa e tu sarai con me. Eri così, deciso e sicuro di ciò che avrei voluto. Ti sei spento lentamente, regalandoci un mese con te, dove in realtà ora capisco che stavi dando tu la forza a noi. Hai lasciato una cicatrice che riempirò dei tuoi colori. So che non avresti mai voluto farci del male. E ora ti sento, sei accanto a noi, con la tua solita mano sulla nostra spalla. Adesso sei energia e luce che si posa sulle cose. Stai sempre vicino a tutti noi, in particolare a tua mamma Cinzia, una leonessa, a tuo papà Roberto, un tenero guerriero, a Simone, fratello di non troppe parole ma di presenza costante e sincera, e ad Antonio, un fratello che adesso illuminerai da lassù. Io e lui eravamo i tuoi piccolini, come un leone ci proteggevi, eri la nostra locomotiva e noi i tuoi vagoni che ti seguiranno ancora per la tua strada. Ho pensato molte volte se questa lettera fosse abbastanza per te, ma nessuna parola sarà perfetta quanto lo sei tu. Eri un po' tutto e niente di scontato, e adesso da lassù continuo a fare il tuo rumore quaggiù. Una rosa bianca ti ho lasciato candida come te, e una rosa rossa per il nostro amore. Abbracciami forte Kevin, sei il mio angelo umano. La tua Alice."

La Gazzetta dello Sport

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