AbbVie: bene il Testo Unico sui farmaci, Italia cruciale per l’innovazione

11 ore fa 1

Competitività

Alberto Colzi (Senior Vice President): allo studio oltre 35 medicinali sperimentali in oncologia, emicrania e Parkinson le nuove sfide della ricerca

di Ernesto Diffidenti

29 ottobre 2025

“Sviluppare farmaci è solo la metà del lavoro: la nostra missione è metterli nelle mani dei pazienti. Questa, a mio avviso, è la sfida più grande che ci attende in Europa e in Italia”. In viaggio a Roma, ma ormai con un ruolo e uno sguardo internazionale, Alberto Colzi, Senior Vice President di AbbVie and President of International Therapeutics, parla di ricerca, sostenibilità, innovazione. “Quando guardo all’Italia – afferma - vedo segnali incoraggianti: per esempio, i dati più recenti mostrano come oggi l’Italia sia al secondo posto in Europa per disponibilità di farmaci innovativi. Ma vedo anche alcuni segnali d’allarme. Il tempo medio per l’accesso ai farmaci è tra i più lunghi d’Europa: in media 439 giorni dopo l’approvazione”. E ancora: “Vedo misure di contenimento dei costi come il payback, ma anche segnali positivi, come i nuovi fondi dedicati all’innovazione e la maggiore flessibilità nel tetto di spesa per i farmaci ospedalieri”.

Un quadro normativo certo per le imprese

E se la strada degli investimenti pubblici conduce verso la porta stretta del rigore finanziario, una leva per la competitività su cui si può agire, secondo Colzi, è quella di offrire alle aziende un quadro normativo certo. “Credo che il Governo italiano comprenda la situazione e sia aperto al dialogo – sottolinea -. Il Testo Unico sulla legislazione farmaceutica annunciato recentemente dal ministero della Salute è un esempio concreto di collaborazione verso soluzioni di valore”. Sicuramente si può fare ancora di più per rimanere competitivi nei prossimi anni, “penso ad una progressiva riduzione del meccanismo di payback, che agisce solo da disincentivo agli investimenti, ma anche all’eliminazione delle barriere regionali all’accesso per velocizzare l’arrivo delle terapie ai pazienti, e un aumento della spesa per farmaci innovativi in rapporto al Pil”.

Insomma, si può lavorare affinché i prodotti farmaceutici siano considerati “come un investimento, non come un costo”. AbbVie, 73 miliardi di dollari investiti complessivamente in R&S dal 2013, 90 programmi clinici e tecnologici attivi e 375 studi clinici in oltre 50 Paesi, è pronta a fare la sua parte anche in Italia dove è attivo il sito produttivo di Campoverde, alle porte di Roma (90 milioni stanziati dal 2019), che esporta farmaci in 130 mercati mondiali.

Oltre 35 medicinali sperimentali per l’oncologia

“Stiamo esplorando oltre 35 medicinali sperimentali in oncologia – spiega Colzi - ognuno con un approccio scientifico diverso e continuiamo a investire nel campo dell’immunologia per individuare nuove aree terapeutiche con approcci sempre più personalizzati a malattie immunologiche come la psoriasi, l’artrite reumatoide e le patologie infiammatorie croniche intestinali. Ma guardiamo anche ai bisogni dell’intero sistema”. Colzi fa due esempi concreti. Il primo è l’emicrania. “È molto più di un semplice mal di testa – sottolinea -. Non tutti lo sanno, ma questa è la prima causa di disabilità al mondo. In Italia colpisce oltre 6 milioni di persone, in particolare le donne che ne soffrono tre volte più degli uomini, e genera un impatto economico - principalmente per la perdita di giornate lavorative - stimato tra i 5 e i 6 miliardi di euro all’anno. Oggi disponiamo di trattamenti in grado di cambiare radicalmente questa realtà e di aiutare le persone a migliorare la propria salute”.

Le nuove frontiere per la cura del Parkinson

Un altro esempio è il Parkinson. Una sfida sanitaria globale in forte crescita. In Italia, si prevede che il numero di pazienti con Parkinson avanzato raddoppierà nei prossimi vent’anni. Il 60% di questi pazienti è costretto a lasciare il lavoro in anticipo, e si stima che familiari e caregiver, solo in Italia, prestino ogni anno circa 2 miliardi di ore di assistenza ai propri cari.

Leggi l’intero articolo