L'ex presidente e la tessera non concessa: "Poco eleganti seppur nelle regole. Ho sempre agito nell'interesse del Grifone". Il club: "Non aveva la tessera del tifoso"
Il Genoa a duello con il suo ex presidente, nonché ancora membro dell’attuale cda. La vicenda è paradossale, per certi versi surreale, per altri spiacevole da qualunque angolazione la si guardi. Anche perché potrebbero esserci strascichi legali. I fatti sono noti: il club rossoblù ha definito Alberto Zangrillo, da sempre tifoso del Grifone e presidente tra il 2021 e il 2024, "persona non gradita". È successo quando lo storico medico personale di Silvio Berlusconi e primario del San Raffaele di Milano giovedì si è presentato alle casse del Porto Antico, nella palazzina dove hanno sede lo store del club rossoblù, il museo del Grifone e gli uffici dove in questi giorni vengono rilasciati gli abbonamenti per la nuova stagione, per sottoscrivere un abbonamento stagionale per lui e il figlio, ma appunto si è visto rifiutare la richiesta.
isolato
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Nell’imbarazzo generale, Zangrillo ha chiesto spiegazioni. La risposta? "Persona non gradita". A quel punto l’ex presidente è uscito ed è andato a informare dell’accaduto il nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza. "Il comportamento del Genoa - dice Zangrillo - è stato forse nel perimetro delle regole ma di sicuro lo giudico inopportuno e poco elegante". A chi gli contesta di remare contro il suo Grifone, Zangrillo risponde così: "Credo di non dover dimostrare nulla, la mia storia parla da sola e questa è un’accusa irricevibile. Essere genoano vuol dire saper soffrire e piangere per la tua fede, fingere è impossibile. Tre anni fa, quando siamo retrocessi a Napoli, ero felice di non essere riuscito a trattenere le lacrime. E poi tutto quello che ho fatto in passato andava in un’unica direzione, quella del bene del Genoa. Io votai a favore dell’aumento di capitale in coerenza con il resto del cda quando entrò la proprietà che c’è adesso". Però, da un po’ di tempo, l’ex presidente è in pratica un separato in casa all’interno della società. "Nessuno mi chiama e mi telefona: da sette mesi sono praticamente isolato".
contrasti
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Dal canto suo, il club si difende precisando che tutto si è svolto secondo le regole. "In merito alle notizie e alle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa circa presunti dinieghi o irregolarità legati al rilascio dei titoli di accesso agli eventi stagionali, il Genoa CFC conferma di aver sempre applicato le corrette procedure secondo le vigenti normative. La società pertanto diffida chiunque dal divulgare informazioni prive di fondamento riservandosi di agire a tutela della propria immagine". Dal club rossoblù filtra che Zangrillo non era in possesso della tessera del tifoso, non avendo mai fatto prima dell’altro ieri un abbonamento. Da quello che filtra, secondo l’attuale proprietà, Zangrillo starebbe agendo come testimone per la società americana A-Cap, creditrice dei precedenti proprietari, i 777 Partners, che negli ultimi mesi ha contestato con alcuni ricorsi, tutti bocciati, l’aumento di capitale sottoscritto a dicembre scorso dall’imprenditore romeno Dan Sucu, che a dicembre, con il suo intervento aveva permesso di trovare quella liquidità necessaria ad evitare il default del Genoa. "Io vorrei solo che di questa vicenda non se ne parli più e ne approfitto per chiedere scusa ai tifosi perché comprendo che in questo momento bisognerebbe parlare d’altro e non di queste cose spiacevoli" la chiosa di Zangrillo.