Abbiamo spesso parlato dei benefici dell'esercizio fisico, anche moderato, sulla nostra salute: ma se vi dicessimo che per migliorare la propria qualità di vita basta stare in piedi mentre si lavora al computer, o scendere a un paio di fermate dell'autobus prima quando si va al lavoro? È quello che spiega un articolo del Guardian, mettendo in luce i benefici del movimento a intensità ultra-bassa chiamato zona zero, uno stato appena superiore all'inattività durante il quale il battito cardiaco non supera mai il 50% della velocità massima.
Adatta a tutti. Uno dei motivi, spiega il quotidiano britannico, per cui la zona zero sta diventando popolare è la semplicità con cui ci si può approcciare: è adatta a tutti, specie a chi è molto sedentario e vuole iniziare a muoversi ma non sa da dove cominciare. La zona zero è il modo in cui passiamo la nostra vita semi-attiva, una via di mezzo tra il divano e la palestra: camminare con calma, spolverare casa, lavorare in piedi alla scrivania.
«La zona zero è il ponte tra sedentarietà e sostenibilità», afferma Terry Tateossian, personal trainer e nutrizionista. «Riduce lo stress, supporta la chiarezza mentale, può aiutare la circolazione sanguigna e migliorare la digestione, ed è un modo più piacevole e flessibile per mantenere l'allenamento nel tempo».
TIPO ZONA | FREQUENZA CARDIACA | TIPO ATTIVITÀ |
ZONA 0 | < 50% | Camminata lenta, pulizie leggere, lavorare alla scrivania in piedi |
ZONA 1 | 50-60% |
Riscaldamento leggero, passeggiata con il cane, giocare a calcio con un bambino di due anni |
ZONA 2 | 60-70% | Camminata veloce, corsa leggera, ciclismo, nuoto, canottaggio |
ZONA 3 | 70-80% | Cardio, corsa a ritmo sostenuto, ciclismo con intensità da moderata a alta, nuoto a intensità costante da moderata a alta. |
ZONA 4 | 80-90% | Allenamento a intervalli, ripetute in salita |
ZONA 5 | 90-100% | Sprint, allenamento a intervalli ad alta intensità e corsa veloce per brevi periodi |
Perché fa bene? Per capire da dove derivino i benefici dell'attività a bassissima intensità, bisogna capire come funziona il nostro corpo. Dopo i pasti, i carboidrati si trasformano ed entrano in circolo nel sangue come glucosio (un tipo di zucchero): se ci muoviamo un po' (basta una semplice passeggiata digestiva) quel glucosio alimenta i nostri muscoli in movimento, e non viene trasformato in glicogeno muscolare o conservato nel fegato. Uno studio del 2022 aveva evidenziato che muoversi un po' dopo i pasti invece che rimanere seduti riduceva drasticamente il rischio di insulino-resistenza e diabete di tipo 2.
Aiuta a bruciare grassi. Un altro motivo è che l'esercizio fisico a bassa intensità usa una percentuale maggiore di grassi rispetto all'esercizio ad alta intensità, che tende a fare affidamento sull'immediato apporto di energia fornito dal glucosio. Questo significa che per camminare lentamente a lungo, o camminare a digiuno, il nostro organismo trae l'energia necessaria dai depositi di grasso del corpo.
Da dove cominciare dunque? Semplicemente cominciare, smettendo di pensare che la giornata sia divisa tra inattività e allenamenti, e iniziando a integrare movimento naturalmente tra un'email e un caffè.