Il portoricano ha iniziato a boxare a 6 anni, domenica ha conquistato il mondiale Wbo dei superwelter battendo il messicano Garcia diventando il più giovane detentore di una cintura
Ivan Malfatto
1 agosto - 16:46 - MILANO
A 6 anni ha combattuto il primo match in un barrio a San Juan di Portorico. A 16 anni ha firmato il primo contratto con la Top Rank di Bob Arum e a 17 ha debuttato nel professionismo. A 22 anni, è nato il 5 settembre 2002, è diventato il più giovane campione del mondo fra i 47 in carica nelle 4 principali sigle. Xander Zayas è un talento precoce. Una sorta di Mozart del ring, che fa cantare i pugni e non suonare il pianoforte. La madre da piccolo l’aveva portato in palestra perché imparasse a difendersi dai bulli di Cantera, il sobborgo della capitale portoricana dove vivevano. Ora se lo ritrova campione e predestinato.
il predestinato
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Zayas, imbattuto in 22 incontri, può diventare secondo gli esperti una stella della boxe del prossimo decennio. Il nuovo Saul “Canelo” Alvarez visto la categoria di peso dei superwelter (con possibilità quindi di salire nei medi) nella quale ha conquistato il vacante mondiale Wbo, battendo ai punti il messicano Jorge Garcia (33-5). Cartellini dei giudici 116-112, 118-110, 119-109. Un successo netto. In un luogo iconico come il Madison Square Garden di New York, dove ha già combattuto 8 volte. Costruito sulla maggior classe pugilistica e sulla capacità di mettere pressione al rivale fino al termine, dopo un sesto round thrilling, dove Garcia ha ribattuto colpo su colpo. "Sapevo che se l’avessi affrontato a viso aperto avrei fatto il suo gioco - commenta Zayas -. Così ho usato più possibile il jab ed è stato la chiave della vittoria. Questo titolo è un sogno che si realizza. Vedere i miei fan portoricani a bordo ring esultare è stato fantastico. Non potevo sognare qualcosa di meglio".

la profezia
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Xander ora riuscirà a mantenere le promesse di predestinato? Il suo commento non lascia adito a dubbi: "Ci ho messo 17 anni per realizzare il mio sogno. Non perché oggi mi vedi vincere significa che sono nato vincitore. Fede, disciplina, concentrazione, sacrifici e duro lavoro mi hanno reso vincitore. Ricorda, se puoi sognarlo puoi farlo". Si sbilancia anche il santone Bob Arum, che a 93 anni ne ha viste di tutti i colori sul ring, guidando stelle luminose e onesti comprimari: "Credo resterà campione a lungo. Zayas è un ragazzo fantastico. Sa fare tutto, è intelligente e parla due lingue. Ha lavorato sodo per arrivare fin qui, ha un grande talento e può crescere ancora". La risposta la darà come sempre il ring. Già entro fine 2025, nella sua terra natale, dove per lui combattere sarà un bagno di folla ed entusiasmo. "Non so chi sarà l’avversario - continua Arum - ma vorrei organizzare la prima difesa del titolo in inverno proprio a Porto Rico".

il futuro
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Un’indicazione sul possibile rivale, però, Arum la fornisce a Ring Magazine: "Penso che Zayas contro Jaron Ennis sarebbe match straordinario. Ennis è un ottimo combattente. Sarebbe un incontro di livello". Ennis, statunitense, campione mondiale Ibf dei welter, imbattuto in 34 incontri con 30 ko, dovrebbe salire di categoria. A sentire il suo manager Eddie Hearn ha già ricevuto offerte per farlo. Quindi la sfida è possibile. L’altro scenario è l’unificazione con Sebastian Fundora (Usa, 23-1-1), campione della Wbc a cui la Wbo ha tolto il titolo d’ufficio, quindi col dente avvelenato. Entrambi sono rivali pericolosi, di caratura superiore a Garcia. Batterli per il giovane “Mozart” portoricano sarebbe la consacrazione.
il primato
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Intanto Zayas si gode il primato. A 22 anni e 324 giorni è il campione più giovane in carica. Sono due anni meno di Brian Norman jr., campione Wbo dei welter a 24 e 245 giorni, il secondo della lista. Sono cinque anni di più dell’irraggiungibile Wilfredo Benitez, alias “La bibbia della boxe”, il mito di Porto Rico e il più giovane campione iridato di tutti i tempi. Conquistò il titolo Wba dei superleggeri a soli 17 anni e 176 giorni, il 6 marzo 1976 sul ring dello stadio “Hiram Bothorn” di San Juan, battendo Antonio Cervantes ai punti, con decisione non unanime. Poi divenne campione mondiale anche dei welter e superwelter. Memorabili le sue battaglie con Leonard, Duran, Hearns, Palomino, Hope, Moore, Whiteaker e tanti altri. Rinverdirne le gesta farà di Zayas il nuovo mito pugilistico di Porto Rico, e non solo.