Affrontare "un argomento così
complesso e così vasto, come la maternità, in modo lieve e con
un po' di humour. Penso sia un bene accostarsi anche con uno
sguardo soffice a un tema che ha una sua sacralità. Ci aiuta a
riflettere in modo più calmo, più sereno". È ciò che ha portato
Wilma Labate, spiega la regista parlando con l'ANSA, a fare da
produttrice esecutiva per il documentario Tua Madre, firmato da
Leonardo Malaguti, che da diverse prospettive costruisce un
viaggio di riflessioni e esperienze legate al diventare madre o
scegliere di non esserlo. Il film non fiction, prodotto dalla
neonata casa di produzione Exa, fondata da Umberto Maria
Angrisani e Giovanni Toni, viene presentato in queste settimane
in un tour di proiezioni in giro per l'Italia.
Il documentario, "realizzato da un gruppo di autori molto
giovani", aggiunge la cineasta, risulta di grande attualità
visto che viviamo in un presente nel quale molti diritti
acquisiti delle donne, in varie parti del mondo, vengono
minacciati: "Sono terrorizzata per questo, è un momento
veramente mostruoso - spiega Labate -. Si sta rimettendo in
discussione tutto della democrazia, è come se si volesse
ritornare al passato. D'altronde questo è un Paese che fino al
1981 aveva ancora il diritto d'onore. Negli anni successivi
abbiamo vissuto in un'illusione, un sogno, un momento di
speranza, anche grazie all'avere vinto le battaglie per il
divorzio e l'aborto. Adesso si sta cercando di tornare indietro.
Mi dispiace per le donne giovani di oggi, ed è importante
vederle scendere in piazza per difendere quei diritti".
In Tua Madre ad unire un prisma di storie e testimonianze
reali è il personaggio (fittizio) di Dania (interpretato da
Dania Rendano), cineasta 25enne che scopre di essere incinta. La
ragazza non sa se sia pronta ad avere un figlio e per cercare di
capirlo decide di andare ad incontrare donne di età, storie e
visioni diverse. Fra queste c'è la ministra per le pari
opportunità e famiglia Eugenia Roccella, che affronta, parlando
con Dania, anche il tema dell'aborto: "Resto fedele a un
pensiero delle donne che lo considerava un problematico elemento
di libertà" dice. Fra le tante altre voci anche Silvana Agatone
dell'Associazione di ginecologi non obiettori ospedalieri,
Sabina Galiena, mamma di nove figli e Dario Tramacere,
transgender diventato madre prima della transizione dal genere
femminile e a quello maschile.
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