Vescica iperattiva: un nuovo trattamento in Italia

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Colpisce circa 3 milioni di italiani, spesso senza diagnosi né cure. Ora il nuovo farmaco vibegron apre una prospettiva concreta per i pazienti

Daniele Particelli

19 ottobre - 17:42 - MILANO

La sindrome della vescica iperattiva è un disturbo cronico più diffuso di quanto si possa pensare. Ne sono affetti, secondo le stime più recenti, circa 3 milioni di italiani e tra l'8% e il 16% della popolazione mondiale. Chi ne soffre sperimenta un aumento della frequenza minzionale e, in molti casi, un desiderio urgente, improvviso e spesso irrefrenabile di urinare che può compromettere in modo significativo la qualità della vita.

La sindrome della vescica iperattiva

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La sindrome può presentarsi in egual misura sia negli uomini che nelle donne, di giorno e di notte, al punto da spingere chi ne soffre, nei casi più gravi, a limitare i propri spostamenti e persino a ridurre la vita sociale, con un impatto psicologico che viene spesso sottovalutato. La buona notizia arriva da un farmaco da poco disponibile in Italia, un'opzione terapeutica che apre prospettive importanti.

Vescica iperattiva: un nuovo trattamento in Italia

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È finalmente disponibile anche in Italia il vibegron, un agonista selettivo del recettore beta-3 adrenergico, il cui compito è quello di rilassare il muscolo detrusore della vescica durante la fase di riempimento. Questo meccanismo consente di aumentarne la capacità e ridurre la frequenza degli stimoli minzionali.

Secondo gli studi clinici i benefici del trattamento compaiono già dopo due settimane, con una riduzione significativa del numero di minzioni giornaliere e un miglioramento progressivo fino alla dodicesima settimana. Nei pazienti con vescica iperattiva associata a incontinenza (OAB Wet), il vibegron ha ridotto del 59% gli episodi quotidiani di incontinenza da urgenza rispetto al placebo.

"Viene considerato patologico urinare più di otto volte nelle 24 ore. Con vibegron abbiamo osservato un calo del 16% delle minzioni già alla dodicesima settimana, un risultato clinicamente rilevante”, ha spiegato il dottor Enrico Finazzi Agrò, ordinario di Urologia al Policlinico Tor Vergata.

La disponibilità nel nostro Paese del nuovo farmaco dai risultati molto promettenti può rappresentare una svolta anche per milioni di persone che soffrono di questa patologia ma che non si sono mai rivolti a un medico. Lo conferma una recente indagine europea, secondo la quale su oltre 16mila persone sopra i 40 anni con sindrome della vescica iperattiva solo il 60% ha consultato un medico dopo la comparsa dei sintomi, mentre appena il 27% sta seguendo un qualche tipo di trattamento per ridurre il problema.

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