Decide Maguire all’84’: per i Reds quarta sconfitta di fila, per i Red Devils prima volta dal 2016 e fiducia ritrovata
Il Liverpool è ufficialmente in crisi. Il Manchester United prova a costruire il suo ennesimo tentativo di rinascita col risultato più importante dell’era Ruben Amorim. È il verdetto del 2-1 che i Red Devils strappano ad Anfield, al termine di una partita splendida che lo United conquista con un colpo di testa di Harry Maguire all’84’ (qui la classifica). Era dal 2016 che i Red Devils non vincevano nella tana della squadra con cui condividono il record di campionati vinti, 20: questo risultato aggiunge una fiducia enorme ad un gruppo sempre nel centro del mirino, che per la prima volta nell’era Amorim vince due partite di fila in Premier League. È una prima volta anche per il Liverpool: 4 sconfitte di fila in tutte le competizioni con questa, in cui i Reds avrebbero meritato almeno il pari, e prima volta nella carriera di Slot allenatore con una serie negativa così importante, che rischia di lasciare il segno, perché i problemi del Liverpool aumentano invece di diminuire. Nell’altra partita di giornata, l’Aston Villa centra la terza vittoria di fila passando 2-1 in casa del Tottenham, avanti per primo con Bentancur. La squadra di Emery ha 12 punti, gli Spurs sono fermi a 14 col primo ko dopo 4 risultati utili.
LE CHIAVI
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Era da tempo che lo United non giocava con tanta determinazione. Ha colpito dopo 62 secondi con Bryan Mbeumo, ha reagito con personalità al pari di Cody Gakpo trovando quasi subito il nuovo vantaggio con Maguire. I Red Devils hanno creato e sprecato, difeso e attaccato, ma sono sempre sembrati perfettamente dentro il gioco, mai schiacciati nonostante il Liverpool abbia fatto la partita per la maggior parte del tempo. Questa vittoria, la seconda consecutiva, li porta a 13 punti in classifica, a -2 dal Liverpool che solo qualche settimana fa pareva imprendibile, di un altro pianeta rispetto allo United. I Reds invece sono tornati sulla terra nel modo peggiore, con Slot che ha un evidente problema Mo Salah (la sua condizione peggiora invece di migliorare), ha bruciato Hugo Ekitké, che pure in agosto era stato fantastico, per facilitare l’inserimento di Alexander Isak e sembra ancora non sapere cosa farsene di Florian Wirtz, il secondo acquisto più caro nella storia della Premier partito ancora una volta dalla panchina. La difesa continua ad essere un problema: stavolta è stato Virgil Van Dijk ad aver reso molto meno del suo livello abituale. Con un calendario che non concede tregua (mercoledì trasferta in Champions a Francoforte) e alcuni infortuni importanti (Gravenberch, l’unico insostituibile in mezzo al campo, è uscito dopo un’ora con una possibile distorsione alla caviglia destra), Slot dovrà mettere una pezza in fretta e capire cosa non va, perché il suo Liverpool sta facendo preoccupanti passi indietro, invece di passi avanti.
LA PARTITA
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Lo United punge subito con Mbeumo che lanciato da Diallo si infila oltre Van Dijk e la difesa del Liverpool e infila Mamardashvili. Ne nasce una partita brillante, con la reazione dei Reds respinta due volte dal palo (sempre con Gakpo) e lo United che crea abbastanza occasioni (la più ghiotta con Fernandes al 24’) per pensare di meritare un 2-0 all’intervallo, anziché un solo gol di vantaggio. Gakpo sale a tre nel conto dei legni a inizio ripresa e poco dopo l’ora di gioco Slot azzarda un 4-2-4 con Ekitiké e Isak insieme in attacco, Szoboszlai terzino destro e Wirtz con Jones a centrocampo. Al 72’ entra anche Chiesa che mette lo zampino sul pari, trovando Gakpo a centro area per la facile deviazione. Lo United non perde coraggio e torna avanti all’84’ con Maguire, che raccoglie di testa un bel cross di Fernandes. Il Liverpool attacca fino alla fine, ma il 2-1 United non cambia più.