Un calciatore può rifiutare la Nazionale? Cosa dice il regolamento sul caso Acerbi

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Il rifiuto del difensore alla chiamata di Spalletti difficilmente avrà sviluppi a Coverciano, ma l'articolo 76 delle NOIF prevede che...

Dal nostro inviato Andrea Ramazzotti

2 giugno - 13:36 - COVERCIANO (FI)

Il giorno dopo il "caso Acerbi", l'Italia si blinda nel Centro tecnico di Coverciano alla ricerca della tranquillità e della massima concentrazione in vista dello "spareggio" per il Mondiale di venerdì a Oslo. Da programma era già previsto che nessuno degli azzurri avrebbe parlato e che l'allenamento pomeridiano non sarebbe stato aperto alla stampa. La vicenda Acerbi , almeno sotto questo aspetto, non ha prodotto terremoti, ma mediaticamente si è sentito. Niente di drammatico, ma insomma... Fa piuttosto sorridere amaramente il pensiero che la prima gara di un girone di qualificazione possa essere già decisiva o che una sconfitta rischierebbe quanto meno di condizionare pesantemente il resto del cammino degli azzurri. Di costringerci a giocare gli altri match, compreso quello di ritorno in Italia contro Haaland e compagni con le spalle al muro. Ecco perché, al culmine di una stagione logorante dal punto di vista delle energie e con gli interisti arrivati provati dalla delusione per la beffa in campionato e la debacle in finale di Champions, il ct Spalletti avrebbe fatto volentieri a meno del caso Acerbi. Sia perché l'assenza dell'ex centrale della Lazio lo costringe a cercare un piano alternativo per marcare il centravanti del City, uno da 40 reti nelle 41 gare disputate con la maglia della Nazionale, sia perché si è creato un battibecco non piacevole complice la risposta via Instagram del nerazzurro alla spiegazione di Lucio sulla mancato arrivo a Coverciano di "Ace". 

COSA SUCCEDE ORA

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 Resta adesso da capire quali saranno gli sviluppi della vicenda, sempre che ce ne siano. A Coverciano l'argomento è ritenuto "esaurito" con le spiegazioni date da Spalletti e non c'è volontà di commentare la replica del difensore, suonata come un vero e proprio attacco al ct. L'allenatore di Certaldo parlerà di nuovo giovedì, a una manciata di ore dalla sfida di Oslo, e in quel momento il suo obiettivo sarà indirizzare ogni energia nervosa dei presenti sulla sfida ad Haaland e compagni. Parlare degli assenti non gli darebbe nessun tipo di vantaggio. Facile immaginare che anche i compagni di Ace, che inizieranno a parlare nelle conferenze previste domani e mercoledì a Coverciano, cercheranno di dribblare l'argomento. Chi invece, almeno a termini di regolamento, potrebbe tornare sul tema è la Figc. L'articolo 76 delle Norme Organizzative Interne Federali al comma 2 prevede che "i calciatori e le calciatrici che, senza provato e legittimo impedimento, neghino la loro partecipazione all’attività delle Nazionali, delle rappresentative di Lega nonché delle rappresentative dei Comitati, sono passibili di squalifiche da scontarsi in gare ufficiali della loro società. In tali casi, il presidente federale, i presidenti delle leghe, il presidente del settore per l’attività giovanile e scolastica, i presidenti dei comitati e delle divisioni, hanno potere di segnalazione dei calciatori e delle calciatrici – e delle società, ove queste concorrano – ai competenti organi disciplinari, ai fini di un eventuale deferimento". E' questo il comma chiave insieme al successivo, il numero 3, che inibisce il calciatore "a prendere parte, con la squadra della società di appartenenza, alla gara ufficiale immediatamente successiva alla data della convocazione alla quale non ha risposto". L'Inter da metà giugno a metà luglio giocherà il Mondiale per Club in America, ma si tratta di una competizione internazionale. In caso di squalifica, dovrebbe essere scontata in una competizione "domenistica". Ovvero alla prima di campionato del 23-24 agosto. Il no alla convocazione però è di inizio giugno. Non certo "immediatamente successiva" almeno in termini temporali. Comunque non si tratta di un'eventualità che si verificherà.

PALLA A GRAVINA

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E ora dunque cosa può succedere? Il procuratore federale, leggendo le Noif, non può agire autonomamente e per la Figc la vicenda è chiusa. Da un giocatore che nel 2021 ha vinto l'Europeo con addosso la maglia azzurra un comportamento del genere non era atteso, ma in via Allegri non interessa a nessuno dar seguito a questa vicenda. Anche perché Acerbi non è un calciatore al quale dare un insegnamento in vista del futuro, un giovane a cui far capire con una squalifica magari di una giornata in campionato che la convocazione in Nazionale non si può rifiutare. Vista la sua carta d'identità, filtra dalla Federazione, Francesco ha scelto di chiudere nella maniera meno indicata la sua esperienza in azzurro e adesso i pensieri di tutti, compresi i dirigenti federali, sono concentrati sul battere la Norvegia. Anche senza Acerbi.

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