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Il pronipote di Papa Francesco salva il Città di Castello dopo la retrocessione: “Il club stava per sparire. Con un gruppo di imprenditori argentini ripartiamo dal basso, con fede e lavoro. In campo servono idee, non preghiere. Ma organizzeremo una messa per la città”
Oscar Maresca
27 luglio - 18:56 - MILANO
Il pronipote di Papa Francesco è diventato il presidente di un piccolo club in Promozione Umbria: “Tra dieci anni con il Città di Castello vogliamo arrivare in Serie C. Nessun miracolo, questo è l’obiettivo del nostro programma di lavoro”. Matias è figlio di Jorge Mario, l’altro Bergoglio della famiglia. Suo padre, avvocato ed esperto di diritto romano, era cugino di secondo grado del Pontefice. “Per me è sempre stato semplicemente lo zio, voleva che lo chiamassi così. Ogni volta che ci incontravamo mi chiedeva degli altri parenti”. Papa Francesco era un grande appassionato di calcio, come il suo pronipote Matias: “Vivo tra Argentina e Italia. Sono direttore commerciale per un’azienda metalmeccanica. Mio figlio Felipe gioca tra i dilettanti in Umbria, così quest’anno ho scelto di rilevare il Città di Castello. La squadra è appena retrocessa dall’Eccellenza, rischiava il fallimento per i troppi debiti. Aveva bisogno di ripartire, lo faremo insieme”.