Tumore ovarico, Bianca Balti testimonial di un test rivoluzionario

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Tumore ovarico, Bianca Balti testimonial di un test rivoluzionario

I primi trial clinici dell'innovativo esame dovrebbero partire già entro il 2026

Daniele Particelli

31 agosto - 16:55 - MILANO

Bianca Balti, sempre molto diretta e onesta negli ultimi anni a proposito del difficile percorso contro la malattia, è tornata a parlare in queste ore di salute e prevenzione, diventando la testimonial di una campagna globale, Ovaries. Talk About Them, che da cinque anni sostiene lo sviluppo del primo test del sangue basato sul Dna per la diagnosi precoce del cancro alle ovaie, quello che ha colpito la top model.

Tumore ovarico, Bianca Balti testimonial di un test rivoluzionario

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"Sono ancora qui, vivendo la vita in modo più profondo e significativo di quanto abbia mai fatto, assaporando ogni giorno in modo diverso", ha dichiarato la 41enne a quasi un anno dalla diagnosi di tumore alle ovaie, arrivata dopo la decisione, presa due anni prima, di sottoporsi a una mastectomia preventiva dopo aver scoperto di essere portatrice della mutazione genetica BRCA1.

"Ciò che mi dà speranza è la ricerca scientifica e il fatto che, grazie a questa campagna, ci stiamo avvicinando a un test in grado di rilevare precocemente questo tumore, e questo cambierebbe tutto: da un assassino silenzioso a qualcosa che puoi scoprire presto e curare, continuando a vivere la tua vita. Sarebbe rivoluzionario", ha proseguito Bianca nel video condiviso sui suoi profili social e su quelli di Camilla and Marc, il brand di moda fondato dai fratelli australiani Camilla Freeman-Topper e Marc Freeman e dal 2020 impegnato nel finanziamento della ricerca sul tumore ovarico con una collezione dedicata, i cui proventi sono destinati al Gynaecological Cancer Research Group dell’Università del New South Wales (UNSW), in Australia.

Nei due video della campagna condivisi sui social, Bianca indossa una t-shirt con la scritta "It all begins with ovaries", simbolo della raccolta fondi promossa da Camilla and Marc, mentre racconta la sua storia personale a cominciare dal test genetico a cui si è sottoposta nel 2021. "Abbiamo bisogno di parlare di questa malattia e sostenere la ricerca. Sono orgogliosa di far parte di questa campagna", ha proseguito Balti.

Il rivoluzionario test in via di definizione in Australia

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I fondi raccolti sono destinati alla ricerca avviata ormai da qualche anno dal gruppo di ricercatori guidato dalla professoressa Caroline Ford e dalla dottoressa Kristina Warton, già riuscito a identificare tre biomarcatori genetici capaci di individuare le principali forme di tumore ovarico. La sfida è importante e ambiziosa: combinare quei tre biomarcatori genetici in un unico test del sangue, semplice e altamente sensibile, basato sulla tecnica PCR.

"Quando qualcuno si ammala di cancro, nel sangue finiscono frammenti di Dna tumorale, come fumo che si leva da un incendio", ha sottolineato la dottoressa Warton: "Il nostro obiettivo è rendere possibile un esame rapido ed economico, senza la necessità di procedure invasive".

Al fine di garantire e perfezionare l'affidabilità del test, i ricercatori australiani stanno verificando che condizioni comuni come mestruazioni, endometriosi o menopausa non interferiscano con i risultati. "Vogliamo che questo esame sia inclusivo ed efficace per tutte le donne", ha proseguito la professoressa Ford, secondo la quale i primi trial clinici potrebbero partire già entro il 2026.

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