Un italiano premiato dall’Esmo per un progetto di AI capace di aiutare i medici nel trattamento dell’epatocarcinoma
Giacomo Martiradonna
7 dicembre - 17:04 - MILANO
Un prestigioso premio internazionale è andato al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo. Ciro Celsa, ricercatore dell'Unità operativa complessa di Gastroenterologia ed Epatologia, ha ricevuto il Merit Award durante il congresso Esmo (European Society for Medical Oncology) dedicato all'intelligenza artificiale applicata alla medicina oncologica. Un riconoscimento attribuito per lo studio sui sistemi avanzati di analisi e trattamento dei pazienti con epatocarcinoma.
AI e Tumore al fegato
—
Il progetto mostra come strumenti basati su modelli linguistici, i cosiddetti LLM, possano aiutare il medico in fase di valutazione clinica e offrire supporto mirato nelle fasi decisionali più critiche.
Il ruolo strategico dell’Università di Palermo
—
"Questo riconoscimento internazionale conferma la validità della nostra visione strategica", spiega Calogero Cammà, direttore dell'Unità operativa di Gastroenterologia ed Epatologia e responsabile della Cabina di Regia per l'Intelligenza Artificiale dell'Università di Palermo. "Stiamo investendo con convinzione sull'AI applicata a diversi ambiti sanitari, dalla diagnostica alla gestione clinica, dalla ricerca alla formazione". Un successo che si somma al finanziamento Eurostart ottenuto da Celsa e destinato allo sviluppo di sistemi multimodali per lo studio dei tumori epatici.
Cosa può fare l'ai per medici e pazienti
—
Il gruppo guidato da Celsa ha messo a punto un sistema basato su LLM capace di leggere e interpretare la documentazione clinica. Lo strumento è stato applicato a quasi 500 valutazioni per oltre 400 pazienti e ha mostrato un elevato tasso di affidabilità nel prevedere le scelte terapeutiche. L'analisi automatica consente la classificazione dei casi, la previsione dei percorsi terapeutici e la selezione dei pazienti che richiedono approfondimenti collegiali. Il tutto con un uso più mirato delle risorse. "L'intelligenza artificiale non sostituirà mai il giudizio clinico del medico", precisa Celsa. Ma il contributo della tecnologia in un contesto clinico sempre più complesso può fare la differenza.
Collaborazione con Yale
—
Alla realizzazione dell'iniziativa ha partecipato anche l'Università di Yale, coinvolta nelle fasi di analisi e validazione dei dati. La speranza è di ampliare il sistema ed estenderne l'utilizzo ad altre aree della gastroenterologia ed epatologia.










English (US) ·