Tudor contro Fabregas, che polemica. "Facciamo un altro mestiere". "Può dire quello che vuole"

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Botta e risposta (e contro risposta) in due giorni tra gli allenatori di Como e Juventus. Nasce tutto da una frase del croato sui poteri sul mercato di Cesc, che fa notare: "Io lo chiamo 'mister Tudor', con rispetto. Lui invece..."

19 ottobre - 18:56 - MILANO

Abbiamo una nuova rivalità da panchina in Serie A. Cesc Fabregas e Igor Tudor, alla fine di Como-Juventus, si sono scambiati battute velenose. Tutto nasce in vigilia, perché Tudor in conferenza stampa aveva espresso una certa invidia verso il collega, che a Como ha poteri molto ampi sul mercato e un budget da grande squadra: "Il Como ha investito come noi? Di spese sul mercato mi interessa poco – aveva detto l’allenatore della Juventus – ma domani sarà dura: il Como è una finta piccola, ha investito tanto e i giocatori li ha scelti tutti l’allenatore, una bella cosa. La Juventus deve vincere sempre, il discorso è anche giusto, e quando non succede sono sempre nel torto per molti, ma non sempre per me, che analizzo e provo a spiegare. Chi è onesto intellettualmente questa cosa la capisce".

fabregas-tudor botta e risposta

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Fabregas 24 ore dopo ha risposto: "Tudor ha detto che ho preso i giocatori che volevo, ma forse non gli hanno spiegato bene le cose. Lui mi ha chiamato 'l’allenatore del Como' ma io, con rispetto, lo chiamo mister Tudor. Lui deve vincere sempre con la Juventus, noi no, facciamo un altro mestiere". Ovviamente la frase è stata riportata a Tudor, che ci ha messo una (polemica) pietra sopra: "Fabregas può dire quello che vuole". Amen.

La Gazzetta dello Sport

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