Traffico di droga: chiesti 20 anni di carcere per Luca Lucci, ex capo della Curva Sud milanista

1 ora fa 1

Per la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano sarebbe stato a capo di un'associazione che importava stupefacenti dalla Spagna per spacciarli in Italia

24 novembre - 18:45 - MILANO

I pm della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia,) di Milano Leonardo Lesti e Rosario Ferracane hanno chiesto una condanna a 20 anni di reclusione per Luca Lucci, ex capo ultrà della Curva Sud milanista, che sarebbe stato al vertice di una presunta associazione dedita al traffico internazionale di droga che, tra il giugno del 2020 e il marzo del 2021, avrebbe movimentato tre tonnellate di hashish, 255 chili di marijuana e 53 chili di cocaina. La richiesta è stata formulata oggi nel processo con rito abbreviato, davanti alla gup Giulia Masci, a carico anche di altri 22 imputati. Lucci, già arrestato a fine settembre 2024 nella maxi inchiesta della Dda milanese sulle curve di San Siro, con altri capi ultrà e sodali, e poi condannato a 10 anni a seguito di quel maxi blitz e pure per un tentato omicidio del 2019, era stato destinatario, nel dicembre 2024, di un'ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere, insieme ad altri sette, per quel presunto narcotraffico

gli altri

—  

La Dda milanese ha anche chiesto una condanna a 13 anni per Rosario Trimboli, presunto narcotrafficante internazionale, altri 13 anni, poi, per Rosario Calabria, ritenuto vicino alla cosca di `ndrangheta dei Barbaro-Papalia, 16 anni e 6 mesi per Daniele Cataldo, il vice di Lucci nella Curva Sud, 12 anni e 8 mesi per Costantino Grifa e 8 anni per Roberta Grassi, presunta contabile della curva rossonera. Lucci, il cui nickname nelle chat criptate, come emerso dalle indagini della Squadra mobile della Polizia, era "belvaitalia", avrebbe organizzato le "periodiche importazioni di marijuana e hashish dalla Spagna". Sarebbe stata coinvolta nella gestione, col ruolo di riscuotere i soldi, anche Grassi. Il 18 novembre 2024, tra l'altro, Lucci aveva ricevuto in carcere anche un'altra ordinanza di custodia cautelare (quattro in totale in poco più di due mesi in quel periodo) per spaccio di droga in un'inchiesta del pm Gianluca Prisco e della Gdf di Pavia su un maxi traffico con legami con cosche della 'ndrangheta. Grassi in quell'indagine era finita ai domiciliari per favoreggiamento. Il processo davanti alla gup Masci è stato aggiornato al 4 e 9 dicembre per gli interventi delle difese.

La Gazzetta dello Sport

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi l’intero articolo