Tisane d'autunno, quali scegliere e come farle

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La tisana calda è sempre più diffusa in Italia come gesto di cura e relax domestico. Secondo dati recenti, in Italia si consumano ogni giorno circa 7 milioni di infusioni, un mercato che vale oltre 200 milioni di euro e che cresce anno dopo anno, spinto dal bisogno di rallentare e di scegliere abitudini più salutari. La qualità delle erbe è fondamentale, ma anche quella dell'acqua non è un  dettaglio da trascurare.

Tisane d’autunno: quali scegliere
In autunno si cercano tisane che accompagnino i bisogni tipici della stagione:
· Rilassanti, come camomilla, melissa e tiglio, per combattere lo stress e favorire il sonno.
.  Energizzanti, come tè verde, ginseng e rosmarino, per sostenere la concentrazione e la produttività durante lo smartworking.
· Immunostimolanti, come zenzero, cannella ed echinacea, per rinforzare le difese naturali in vista dell’inverno.

L’acqua: l’ingrediente invisibile ma fondamentale

Nelle tisane, l’acqua non è un semplice veicolo: rappresenta oltre il 90% della bevanda ed è l’elemento che determina la qualità dell’infusione. Utilizzare un’acqua ricca di calcare, cloro, metalli pesanti o sostanze indesiderate significa compromettere sia il gusto che le proprietà benefiche delle erbe.

A quale temperatura deve essere portata l'acqua per una buona tisana? La temperatura ideale dell'acqua è tra i 90 e i 95 gradi  quindi appena dopo l'ebollizione per permettere di estrarre al meglio gli aromi e i principi attivi senza che le parti vegetali diventino troppo amare e aspre a causa del calore eccessivo, mentre un'acqua troppo fredda non estrarrebbe abbastanza. Ci sono però alcune piante delicate, ad esempio la melissa,  per cui è meglio fermarsi a 90 gradi. L'acqua bollente, meglio se depurata, si versa sopra il filtro con le erbe o sulle erbe stesse e si lascia in infusione intorno ai 10 minuti, anche meno se vogliamo una tisana più leggera.

Perchè meglio usare l'acqua depurata?

· esalta gli aromi naturali: la purezza consente alle erbe di sprigionare al meglio i loro oli essenziali, garantendo un gusto autentico e intenso;

· favorisce l’assorbimento dei principi attivi: eliminando sostanze che potrebbero ostacolare la biodisponibilità; i nutrienti e le molecole funzionali delle piante vengono così assimilati in modo più efficace dall’organismo;

· riduce il rischio di contaminanti: microplastiche, nitrati, cloro o residui industriali, se presenti nell’acqua, possono ridurre la qualità complessiva della bevanda e nel lungo periodo avere impatti sulla salute;

· contribuisce al benessere generale: bere acqua depurata, sia pura che come base per tisane e infusi, significa alleggerire il lavoro di reni e fegato, migliorando l’idratazione e l’equilibrio del corpo.

«Preparare una tisana in autunno significa scegliere la miscela giusta di erbe, e anche dedicare attenzione alla qualità dell’acqua, che ne determina gusto e proprietà benefiche. Una tisana preparata con acqua depurata non solo ha un sapore migliore, ma diventa anche più efficace dal punto di vista funzionale: i principi attivi delle piante vengono assorbiti meglio e il nostro corpo ne trae un beneficio reale. È come se la depurazione restituisse all’acqua la sua funzione originaria di veicolo puro e trasparente», spiega Lorenzo Malara, esperto di purificazione dell’acqua e CEO di Virtus Italia.

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