Fermare la messa in onda di Report. La richiesta è arrivata da Agostino Ghiglia, membro del Garante per la Privacy, prima della puntata di questa sera con il servizio nel quale si mostra la sua visita nella sede di Fratelli d'Italia il giorno prima della decisione dell'Autorità di infliggere la multa al programma per la diffusione dell'audio della telefonata tra l'ex ministro Gennaro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini, oltre ad una serie di messaggi da lui inviati nel corso della procedura.
Ghiglia ha inviato alla Rai una pec, nella quale contesta che ci sia stata una acquisizione illecita di dati personali attraverso la violazione della corrispondenza privata, chiedendone la cancellazione dai social e la non diffusione in tv. Quindi precisa di aver dato mandato ai suoi legali per verificare la configurazione di reati e assumere altre iniziative. La sua presa di posizione ha provocato la reazione dell'opposizione, che ha chiesto le sue immediate dimissioni. La tv pubblica ha confermato la messa in onda, non ravvisando elementi per impedirla, in assenza di interventi in tal senso dell'Autorità giudiziaria. Il suo stop, oltre che dare adito ad accuse di censura, avrebbe anche procurato un danno in termini economici per l'azienda.
"Non c'è stato nessun materiale trafugato o intrusioni informatiche - ha commentato Ranucci - Quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È gravissimo, si tratta di interruzione di servizio pubblico". Al centro della puntata i messaggi inviati da Ghiglia nel corso della procedura che ha portato alla multa. Il componente del Garante avrebbe coinvolto Cristiana Luciani, che all'epoca faceva parte della sua segreteria, chiedendole di "incardinare subito procedimenti urgenti" sui reclami firmati dalla coppia Sangiuliano-Corsini.
Inoltre, avrebbe inviato una mail alla sua segreteria, prima della decisione, scrivendo: "Domani vado da Arianna". Ghiglia è stato in effetti visto il giorno dopo entrare nella sede di Fdi, ma ha spiegato di essere andato lì per parlare con Italo Bocchino del suo nuovo libro e di aver solo incrociato la sorella della premier per un breve saluto. "Non sono abituato a piangere e quindi mi metto a ridere - spiega ora all'ANSA -. Il mio 'vado da Arianna' significa 'vado al Secolo d'Italia' perché la sede di Fdi e il Secolo d'Italia sono nello stesso posto. Ma se anche fosse? Non sono libero di incontrare chi mi pare? Un conto è vedere le persone, un altro è fare qualcosa che non va dopo averle viste".
Poi attacca: "E' molto grave non solo l'intrusione nella mia vita privata, perché sono stato pedinato, ma la violazione della mia corrispondenza e delle mie chat che sembra siano nella disponibilità di Report da non so quanto tempo. Stiamo parlando di mail del Garante, di un'Autorità pubblica e non privata e su questo Ranucci dovrà dare risposte non a me, ma a chi di dovere". "Mi chiedo - prosegue - se per la Rai, il cda e la Commissione di Vigilanza sia tutto corretto. A me non sembra".
L'opposizione non la pensa così e chiede le sue dimissioni. "La sua diffida è gravissima, si tratta di interruzione di servizio pubblico - afferma Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd -. Un'Autorità di garanzia deve essere terza, indipendente, credibile. Qui non c'è più nulla di tutto questo. Chi è coinvolto deve trarre le conseguenze: le dimissioni sono l'unica via per restituire un minimo di fiducia nelle istituzioni e nella democrazia". "Ci aspettiamo che Agostino Ghiglia si dimetta immediatamente da un ruolo che evidentemente non ricopre con disciplina e onore ma come mero esecutore degli ordini di un partito, Fratelli d'Italia, andando così contro l'interesse pubblico", aggiungono i parlamentari del M5S nelle commissioni Cultura di Camera e Senato.
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