Il regista a Roma per presentare la seconda stagione, che vede le cast anche la pop star e attrice. Netflix farà anche la terza stagione
Non è solo una serie: è un manifesto. Tim Burton, Mercoledì Addams e ora Lady Gaga, new entry nella seconda stagione di 'Mercoledì', condividono qualcosa di più di uno schermo. Condividono una visione: quella di chi trasforma l’emarginazione in forza, l’eccentricità in stile, il disagio in arte. "Ho voluto fare parte di questa serie perché la sento mia. Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono reso conto che la sua visione sulla scuola, famiglia, salute mentale, società e su quelle persone considerate 'normali' era anche la mia", dice all'Adnkronos Tim Burton, a Roma per presentare i nuovi episodi che arrivano su Netflix in due parti: la prima disponibile dal 6 agosto e la seconda dal 3 settembre. E in quest'ultima fa la sua apparizione Lady Germanotta: "Mi identifico in lei".
Come evolve Mercoledì nella seconda stagione?
"Penso che esplori un po' più a fondo i rapporti familiari: c'è il rapporto madre-figlia, ci sono tre generazioni a confronto perché c'è anche la madre di Morticia. Si approfondisce un po' di più la dinamica familiare, anche quella tra fratello e sorella. È stato divertente giocarci, dare un po' più di profondità a questi legami".
Nella seconda stagione di 'Mercoledì' si parla molto di salute mentale. Secondo Lei perché è un tema che fa ancora paura?
"È qualcosa che ho vissuto in prima persona. Secondo me, non se ne parla abbastanza, ma è un tema molto importante. Soprattutto oggi, con i social media e tutte le nuove tecnologie. Per quanto mi riguarda, credo che, se fossi cresciuto oggi con tutti questi social media, avrei avuto molte difficoltà".
In una scena, Mercoledì dice: "Meglio non avere lettori che scendere a compromessi". Lei si rapporta al cinema come Mercoledì si rapporta alla casa editrice?
"Certo. Ho deciso di partecipare a questa serie perché mi rispecchio davvero nella sua visione delle cose. Quando ho letto le prime sceneggiature, ho pensato: 'Ecco, è proprio quello che penso anch'io sulla scuola, famiglia, psichiatria, società, sulle persone considerate 'normali' e su molto altro ancora. È proprio per questo che ho voluto farne parte: sentivo di condividere profondamente il suo punto di vista".
Si sente ancora fuori posto?
"Certo. Se cresci con quella sensazione, anche se sei felice, hai una famiglia o qualsiasi altra cosa, quei sentimenti, in qualche modo, restano dentro di te. Ho continuato a sperare che sparissero, ma non succede. Credo che, una volta che vivi certe cose, ti restano addosso per sempre, in un modo o nell’altro".
Che attrice è stata Lady Gaga? Pensa che sia perfetta per il mondo di Tim Burton?
"Lei è una vera artista. Mi identifico con lei, con il suo lavoro e con il suo mondo, un po' come con Mercoledì. Per me è davvero stimolante lavorare con una persona come lei".
In che modo questa serie parla di noi?
"Gli Addams sono estremi per natura, ma alla fine sono comunque persone vere. Se ci penso, mi rendo conto che non conosco nessuna famiglia che non sia strana. Sono cresciuto così... tutti sono strani, no? Le famiglie 'normali' non esistono davvero. Ci ho pensato spesso, posso dire che nella mia vita non credo di aver mai incontrato quella che definirei una famiglia davvero normale".
Dopo aver salvato la Nevermore Academy, Mercoledì diventa una celebrità, ma rifiuta la fama. Al giorno d'oggi molte persone farebbero qualsiasi cosa per raggiungerla. Con l’avvento dei social media, il concetto di fama è cambiato?
"Mercoledì è una persona che rifiuta molte cose, la amo per questo. Rimane sempre fedele a se stessa, anche se a volte questo può farle del male. In un certo senso, a volte è la sua peggior nemica. Ma ha una forza che ammiro molto".
E qual è il suo rapporto con la fama?
"Mi piace rimanere nell'ombra il più possibile".
Cosa la spaventa oggi?
"Quello che la gente potrebbe considerare normale. Ricordo che i miei peggiori incubi erano l’idea di dover andare a scuola o partecipare a un evento di famiglia. Quindi, proprio quello che la maggior parte delle persone considera normale era ciò che mi spaventava di più".
In tutti i suoi lavori, Lei si ritrova sempre ad affrontare dei mostri. È un modo per esorcizzare i suoi mostri interiori?
"Sì, certo. È proprio per questo che amo i film sui mostri. Sono come delle favole, simboli di sentimenti veri. Tutti pensano che siano solo strani film di mostri, ma in realtà no: sono basati su emozioni autentiche".
Come già annunciato, Burton sarà protagonista del Giffoni Film Festival venerdì 25 luglio per incontrare i giurati della 55esima edizione. Insieme al regista, secondo quanto apprende l'Adnkronos, ci sarà la compagna e attrice Monica Bellucci. di Lucrezia Leombruni