Presentato, nella sala Giunta della città lariana, il progetto di riqualificazione dello stadio. L’idea è quella di procedere con i lavori su "blocchi" come per il Gewiss Stadium di Bergamo: "Sarà un impianto fruibile da tutti i cittadini". Ecco perché...
dal nostro inviato Giulio Saetta
4 febbraio - 14:16 - COMO
"Sinigaglia must go on" è lo slogan che apre la conferenza di presentazione del Docfa, il progetto di riqualificazione del nuovo stadio di Como tenutasi nella sala Giunta della città lariana alla presenza del sindaco Alessandro Rapinese e del presidente del club Mirwan Suwarso. Primo assaggio di quello che sarà la nuova casa del Como 1907, un bene godibile soprattutto per i cittadini perché comporterà un massiccio intervento di riqualificazione urbana, senza però stravolgere l’architettura originaria della facciata che fa del Sinigaglia un piccolo capolavoro razionalista. Per ora è solo un concept, ma non più un sogno, già un’idea precisa che è stata sviluppata da Popoulous, il noto studio internazionale che ha progettato, per citare i più famosi, lo stadio di Wembley e quello del Tottenham.
Modello Atalanta
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L’idea è quella di procedere con i lavori su "blocchi" come è stato fatto per il Gewiss Stadium di Bergamo. Dopo il lungo iter procedurale che prevede diversi passaggi quali la Conferenza dei servizi e la Manifestazione d’interesse pubblico, il planning è quello di completare i lavori nell’agosto-settembre 2028 con l’inizio del campionato. E la capienza? "Oltre i 15 mila posti a sedere", dice Silvia Prandelli di Popoulous, responsabile del team di oltre 50 professionisti impegnati nel progetto.
Affidabilità
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"The show must go on" sono le prime entusiastiche parole del sindaco di Como Alessandro Rapinese. "Questo è un momento iconico per la città. Lo stadio deve rimanere lì dove e nato e sarà ancora più bello. Devo ringraziare la proprietà del Como che è il miglior partner possibile: sono seri, affidabili e concreti. È un grandissimo supporto economico che ci arriva non solo da un punto di vista sportivo ma anche culturale perché sarà lo stadio di tutti i cittadini. Devo per questo ringraziare Mirwan".
Uno stadio per tutti
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Il diretto interessato Suwarso, presidente del club e rappresentante in Italia della proprietà indonesiana dei fratelli Hartono, si dice "molto contento di questi primi passi verso la realizzazione della riqualificazione dello stadio. Abbiamo portato la squadra in Serie A, il prossimo step è quello di pensare alla casa di questa squadra. Abbiamo chiesto ai cittadini come avrebbero voluto vedere il loro nuovo stadio. Abbiamo raccolto feedback da loro perché ci interessa lavorare con le persone per trovare la soluzione migliore per loro, che la città la vivono tutti i giorni". "L’obiettivo è quello di creare spazi da visitare", chiarisce infine Silvia Prandelli di Popoulous. "Qui in Italia non siamo abituati a vivere lo stadio come un edificio di prossimità come per esempio succede in Inghilterra. Un luogo che non si accende e si spegne per la partita ma uno che possa coinvolgere i cittadini in una nuova esperienza sul territorio fruibile, attraverso zone pedonali e parcheggi, grazie ad aree espositive, centri per la salute, food market e altre strutture per il bene e godimento del cittadino".