Pecchia ritrova il centrocampista spagnolo e punta sugli acquisti per la sfida di Cagliari
Giornalista
6 febbraio - 10:58 - MILANO
Nell’era dei social anche una fotografia postata sui canali ufficiali della società può aiutare a risollevare il morale. L’immagine di Adrian Bernabè che si allena finalmente assieme ai compagni, dopo un infortunio durato tre mesi, è una goccia di speranza in mezzo alla tempesta. Il Parma, reduce dalla brutta sconfitta interna contro il Lecce e dalla conseguente contestazione dei tifosi, si aggrappa al talento dello spagnolo per uscire dal buio. Non è un caso che, senza di lui, la squadra di Pecchia, dopo un buon inizio di campionato, si sia progressivamente spenta. E adesso che si ritrova al terz’ultimo posto in classifica, e dunque virtualmente in Serie B, con una paura terribile di finire all’inferno, è normale affidarsi a chi, più di altri, ha le carte in regola per ribaltare il copione.
Situazione
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Non che Bernabè possa essere sufficiente, da solo, per invertire la rotta. Ma, accanto a lui, ci sono i nuovi arrivati Djuric e Vogliacco a dare una mano, e magari anche il giovane argentino Pellegrino, appena sbarcato da Buenos Aires, o lo svedese Ondrejka, di cui i talent scout di mezza Europa dicono un gran bene. Certo, la trasferta di domenica a Cagliari è uno snodo decisivo della stagione: Fabio Pecchia non è mai stato messo in discussione dal club dopo la sconfitta di venerdì sera, ma, di fronte a un ko in Sardegna, l’esperienza insegna che le opinioni dei dirigenti possono cambiare nel volgere di una notte.
Cherubini
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Quando ha accettato, dopo un lungo corteggiamento, la proposta del presidente Krause, Federico Cherubini non immaginava di sicuro di trovarsi in questa situazione. Toccherà soprattutto a lui, neo amministratore delegato con pieni poteri, raddrizzare la barca in vista della volata finale. Venerdì sera, con il pubblico che contestava davanti alla tribuna centrale dello stadio Tardini, ha deciso di metterci subito la faccia, di parlare con i tifosi e di spiegare che d’ora in avanti sarà lui il referente e, di conseguenza, il responsabile. La gente di Parma, delusa perché la squadra ha già rimediato quattro sconfitte in casa contro dirette concorrenti per la salvezza (Cagliari, Genoa, Verona e Lecce), reclama un intervento più energico dei dirigenti per far sì che i giocatori ritrovino la grinta e il coraggio d’inizio stagione.
Amarcord
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L’ultima vittoria il Parma l’ha conquistata il 28 dicembre scorso, al Tardini contro il Monza. Una zuccata di Lautaro Valenti all’ultimo secondo disponibile, in capo a una prestazione decisamente grigia. La difesa traballa: è la seconda peggior retroguardia della Serie A, dopo il Verona, con 42 gol incassati. E, questa è la cosa che fa maggiormente arrabbiare i tifosi, gli errori si ripetono con colpevole frequenza. La squadra di Pecchia, che fa delle ripartenze e del gioco in verticale le sue armi principali, è puntualmente vittima di disattenzioni difensive, a volte causate anche da un atteggiamento eccessivamente spregiudicato (quattro punte e due soli centrocampisti di contenimento). Un maggiore equilibrio, che molti invocano dall’inizio del campionato, sarebbe auspicabile e proprio il ritorno di Bernabè, regista dai piedi buoni e dalle idee chiare, potrebbe aiutare la squadra di Pecchia, che è la più giovane del torneo, a ritrovare il ritmo giusto e la consapevolezza nei propri mezzi.