L'ex commissario tecnico riparte dalla B dopo cinque anni di inattività: "Non mi ritengo particolarmente coraggioso, spero di dare il mio contributo. E che tra qualche mese si parli del club in altri termini..."
6 novembre 2025 (modifica alle 16:58) - MILANO
Cinque anni dopo, riecco Roberto Donadoni. Lo avevamo lasciato allenatore dello Shenzhen, in Cina, nel 2020, lo ritroviamo oggi allenatore dello Spezia dopo anni in cui il calcio italiano sembrava essersi dimenticato di lui. Oggi l'ex commissario tecnico riparte dalla Serie B, con la missione di salvare la squadra ligure, precipitata all'ultimo posto in classifica: "Non mi ritengo particolarmente coraggioso per aver accettato - le sue prime parole -, cerco solo di portare avanti certi valori che mi hanno trasmesso i miei genitori senza ritenermi migliore o peggiore di altri". E ancora: "Lo Spezia è un'ottima opportunità per ripartire e cercherò di dare un serio contributo grazie anche al supporto di uno staff di valore e di una dirigenza seria che sa quel che vuole. È fondamentale che ci sia l'aiuto di tutti: faremo il possibile per far sì che tra qualche mese si possa a parlare dello Spezia in termini diversi".
"Un po' di ruggine, ma..."
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Sul lungo periodo di inattività, Donadoni ci scherza su: "Essere rimasto fuori per tanti anni porta un po' di ruggine - ha spiegato -, ma davvero mi sono bastati due giorni di allenamento per azzerare tutto". Sulla scelta di ripartire proprio dallo Spezia: "Ho percepito tanto entusiasmo e tanta voglia di risollevarsi in classifica, penso ci sia tempo per risalire la china. So che lo Spezia ha un tifo caldo, molto attaccato alla squadra: dobbiamo trasferire ai nostri tifosi i valori giusti per far sì che ci siano di aiuto e supporto".
"NEssun rimorso"
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Tornando sugli ultimi anni lontano dal calcio, Donadoni ha precisato: "Non ho molto da dire, dico solo che non amo guardare indietro. Guardando il proprio percorso, ciascuno di noi pensa a quello che avrebbe potuto fare di diverso, ma qualunque sia stata la tappa del mio percorso, quella è stata una parentesi importante per la mia crescita professionale e umana". Donadoni riparte da qui.
La Gazzetta dello Sport
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