Spalletti ha rialzato il muro: con Bremer in campo la Juve non perde mai e viaggia a ritmo scudetto

2 ore fa 1

I bianconeri sono reduci da 3 clean sheet nelle ultime 4 partite e con il nuovo tecnico hanno quasi dimezzato i gol subiti rispetto alla gestione Tudor. E Kalulu è al top d'Europa tra i giocatori sempre in campo

Fabio Russo

Giornalista

30 dicembre - 18:50 - MILANO

Luciano Spalletti ha rialzato il muro. Nella Juve di nuovo ai margini della top 4 in campionato e reduce da 6 vittorie nelle ultime 7 uscite tra Serie A, Coppa Italia e Champions League spicca il rendimento della difesa, tornata ai livelli di solidità cui la "Vecchia Signora" aveva sempre abituato nel suo vincente passato. Sotto la gestione dell'allenatore toscano, i bianconeri hanno fatto registrare una serie di tre clean sheet nelle ultime 4 partite (5 in totale), tanti quanti quelli che avevano ottenuto nelle precedenti 18 gare (9 con Tudor in panchina, 1 con Brambilla e 8 con l'ex ct). Un cambio di passo evidentissimo, considerato anche negli ultimi 360 minuti la Juve ha dovuto affrontare pure due scontri diretti contro Bologna e Roma. Dando uno sguardo più complessivo al rendimento difensivo juventino nella gestione "spallettiana", si nota come i gol subiti siano quasi dimezzati rispetto alle 11 uscite sotto la guida del croato: 9 in 12 gare adesso (per una media di 0,75) contro 15 in 11 (media di 1,36). Così come gli expected gol concessi, le reti previste degli avversari: adesso 0,81 contro un dato precedente di 1,32. 

bremer, il totem della juve

—  

Ad una squadra che aveva già trovato una discreta solidità, poi, nelle ultime settimane si è aggiunto il rientro del totem: Gleison Bremer. D'altronde, il peso del brasiliano (che sabato, contro il Lecce, potrebbe festeggiare le 100 presenze in bianconero) nel rendimento della difesa juventina è noto: nelle 8 partite in cui è stato in campo, la Juve ha ottenuto 6 vittorie e 2 pareggi, con una media di 2,5 punti a gara. Un trend da scudetto, che si era già evidenziato all'inizio della scorsa stagione (prima dello stop forzato per l'operazione al ginocchio sinistro): nelle prime 7 uscite della squadra di Thiago Motta, con il numero 3 sempre titolare, i bianconeri avevano conquistato 4 successi e 3 pari, subendo un unico, ininfluente gol (contro il Psv in Champions). In pratica, quindi, con Bremer la Juventus è imbattuta da un anno e mezzo. Per trovare una sconfitta con il brasiliano in campo bisogna risalire alla semifinale di ritorno di Coppa Italia in casa della Lazio del 24 aprile 2024: 616 giorni fa. 

juve, il trend in crescita della difesa

—  

Al rientro dopo l'intervento di ottobre per suturare la lesione del menisco mediale del ginocchio già operato, Bremer ha confermato di essere la pietra angolare del muro bianconero: nelle 3 partite in cui è stato in campo (14' a Bologna, 61' con la Roma e 90' a Pisa), la Juve non ha subito neanche una rete. L'unica incassata, quella di Baldanzi al 75' della gara contro i giallorossi, è arrivata, infatti, quando il brasiliano aveva già lasciato spazio a Rugani. Nell'ultima uscita completa, contro la squadra di Gilardino, si è avuta poi l'ennesima dimostrazione del contributo di solidità, affidabilità e leadership che il difensore verdeoro dà alla squadra: alla Cetilar Arena Bremer non ha subito dribbling da parte degli avversari, ha effettuato 5 azioni difensive decisive, vinto 5 duelli aerei su 8 e ha avuto una percentuale di precisione nei passaggi dell'86%. 

kalulu, lo stakanovista della juve

—  

Il contributo del brasiliano, però, non si limita all'impatto della sua singola prestazione, ma è importante anche in termini di sicurezza e personalità collettiva: con lui al fianco pure i compagni, infatti, aumentano il loro rendimento. Lloyd Kelly e Pierre Kalulu, per esempio, si sentono più liberi di potersi spingere in avanti, come dimostrato dal gol del francese nell'ultima gara dell'anno. Se Bremer è la pietra angolare del muro juventino, l'ex Milan è il cemento: sempre presente, è (alla pari con Matthias Ginter del Friburgo) l'unico giocatore dei top 5 campionati europei a non aver saltato neanche un minuto stagionale tra campionato, coppe europee e nazionali. Ventiquattro partite su 24, per un totale di 2.160 minuti. E pensare che nell'ultima stagione in rossonero, prima di trasferirsi alla Continassa, aveva perso ben 36 gare stagionali per infortunio.

Leggi l’intero articolo