A sorprendere, dopo il livello raggiunto, è la velocità della crescita

19 aprile 2025 | 11.37
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A Pasqua anche la finanza ha il suo uovo. Non è di cioccolato, ma d’oro. E non è solo simbolico: il metallo prezioso sta vivendo un momento straordinario, segnando nuovi record che lo rendono sempre più centrale nelle strategie di investimento globali. Con un prezzo che ha recentemente superato i 3.350 dollari l’oncia, l’oro dimostra ancora una volta di essere il rifugio sicuro per eccellenza.
A sorprendere non è solo il livello raggiunto, ma la velocità della crescita: +27% da inizio anno, in un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche, instabilità economiche e — soprattutto — dai dazi Usa. Già, perché sono proprio questi ultimi a fare da catalizzatore. Se da un lato le barriere commerciali alimentano incertezza, dall’altro rendono più appetibile il bene rifugio per definizione.
L’oro, infatti, non teme le guerre valutarie né le oscillazioni dei mercati azionari. È materia prima e simbolo, riserva di valore e scudo contro l’inflazione. E gli investitori lo sanno bene. Negli ultimi vent’anni, il metallo giallo ha registrato una crescita del 570%, confermando un trend di lungo periodo che resiste alle mode e alle crisi. La corsa dell’oro riflette anche il crescente interesse delle banche centrali, in particolare quelle dei Paesi emergenti, che continuano ad accumularlo come forma di diversificazione rispetto al dollaro. In un mondo che cambia, l’oro resta. Brilla e rassicura. Non è poco.
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