Sinner, con Alcaraz è già spettacolo. E Jannik vince il set di allenamento

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I primi due del mondo si preparano insieme in vista delle Atp Finals davanti agli appassionati. L'azzurro conferma le buone sensazioni

7 novembre 2025 (modifica alle 13:48) - TORINO

Il primo faccia a faccia, in attesa di quello che tutti pronosticano, nell’ultimo atto Atp Finals, quando il loro duello deciderebbe non solo il vincitore del torneo ma anche il primato in classifica alla fine della stagione. Sinner e Alcaraz uno contro l’altro, ma per questa volta solo in allenamento: e comunque è già un evento che il numero uno e il numero due del mondo condividano lo stesso campo per una sessione di sparring.

risate e sorrisi

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Il primo round va in scena sul campo ricavato nel foyer della Inalpi Arena, e non ha spettatori se non i giornalisti e i lavoratori che stanno ultimando l’allestimento delle lounge. Alcaraz si presenta puntuale alle 11 conversando amabilmente con Darren Cahill, il coach australiano del rivale, mentre Sinner compare qualche minuto dopo. Saluti e abbracci tra i team, il segno di un rispetto che va oltre la rivalità, e una battuta sul golf, tra i passatempi preferiti da entrambi, quando Jannik comunica ridendo che cambierà lo swing da destro a mancino e Ferrero, l’allenatore di Carlos, risponde che allora bisognerà cominciare ad avere paura di lui anche con la mazza. Dopo qualche scambio a bassa intensità, la velocità di palla aumenta e in uno spazio sostanzialmente asettico lo schiocco delle palline è impressionante. La sessione si sviluppa come un riscaldamento prolungato: prima colpiscono entrambi di dritto, poi provano la diagonale di rovescio e infine si alternano a rete, sempre sotto lo sguardo attento degli allenatori, che dispensano consigli qua e là. Il momento più divertente si produce quando Sinner vince il duello dei rovesci in slice, un colpo sulla carta più favorevole allo spagnolo, e strappa una bonaria esultanza perfino a Darren Cahill.

si fa sul serio

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Dopo l’ora trascorsa sul campo di allenamento, i dominatori del circuito si spostano sul Centrale per il mezzogiorno di fuoco (più fuocherello, forse): ad attenderli 3-4000 spettatori, soprattutto bambini delle scuole, che con un biglietto da 35 euro possono godersi comunque molti dei campioni più amati, visto che prima si sono allenati Auger-Aliassime e Shelton e dopo lo faranno Zverev e de Minaur. Qualche scambio per riscaldarsi e ritrovare il ritmo e Sinner e Alcaraz sono pronti a inscenare un set vero. Certo, manca il pathos della tensione agonistica, ma i due se le danno comunque di santa ragione. Jannik, una volta di più, dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio sul veloce del campo torinese su cui ha trionfato un anno fa, e imprime a ogni colpo velocità impressionanti che spesso mandano fuori giri lo spagnolo: con il comando delle operazioni ben saldo nella racchetta, il numero uno del mondo può anche permettersi alcune deliziose palle corte che fanno spellare le mani di chi sta in tribuna. Il set finisce 6-3 per l’azzurro, ma siccome resta un po’ di tempo i due decidono di disputare anche un tie-break, che questa volta sorride (7-3) a un Alcaraz che è riuscito a tornare centrato sulla palla. Alla fine, il sentito abbraccio in campo suggella un’amicizia non macchiata dalla rivalità: l’appuntamento è per domenica prossima. Alla finale che tutto il mondo aspetta.

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