Sindaco Ascoli, 'denuncio 144 persone per attacchi social'

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"In questi giorni sono stato oggetto di strumentalizzazioni di chi voleva racimolare qualche voto, voleva aggredirmi. Mi avete dipinto come un sindaco fascista e questo ha portato 144 persone a scrivere sui social 'ti appendiamo a testa in giù come a piazzale Loreto"; avete legittimato queste persone a dire che mi devono ammazzare. Ma vi dico con forza che non ho paura degli insulti e delle minacce e andrò sempre a testa alta. Cavalcare". Così il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti si è rivolto ai consiglieri di opposizione durante il consiglio comunale in cui si è parlato lungamente dei fatti del 25 Aprile legati al controllo di cui è stato oggetto la panetteria L'Assalto ai forni di Lorenza Roiati, a cui ha fatto seguito l'esposizione di due striscioni intimidatori e dal contenuto antisemita che il primo cittadino ha fermamente condannato, così come tutta la maggioranza.
    "Ho molti difetti, pochi pregi, - ha detto il sindaco - ma sono persona completamente democratica. Questi attacchi mi hanno provocato sofferenza, ma questa sofferenza è momento di crescita per me, ma anche per la città di Ascoli. Denuncerò queste 144 persone per i loro odio social che avete alimentato cavalcando un'onda che sta infangato non me, ma la città di Ascoli che difenderò invece con tutte le mie forze" ha sottolineato, puntando lo sguardo verso i banchi della minoranza accusata di "alimentare podio sociale".
    Durante le celebrazioni a Colle San Marco del 25 Aprile, ha ricordato, "è stato esposto uno striscione con scritto che il sindaco non deve parlare. Io non sono però il sindaco di Fratelli d'Italia, ma di una città Medaglia d'Oro al Valor Militare per attività partigiana: sono il sindaco di tutti. Il messaggio intimidatorio non era per me, ma per limitare un'istituzione. Ma io andrò a testa alta sempre, non ho paura degli insulti e delle minacce".
   

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