Il segreto è creare un circolo virtuoso e abituarsi a mangiare sano ogni giorno, puntando sul lungo termine
Giacomo Martiradonna
29 giugno - 17:08 - MILANO
Meno zuccheri, meno sale, meno grassi saturi, più verdure, legumi, frutta e cereali integrali. La teoria la conosciamo tutti. Sebbene il principio dello stile di vita sano sia universalmente noto e largamente condiviso, metterlo in pratica risulta più semplice per alcuni che per altri. C’è chi è pronto a giurare che una ciotola di frutta al naturale sia un piacere, e che lo yogurt lo preferisce bianco perché quello con zuccheri aggiunti è stucchevole.
Dall'altra parte dello spettro, c'è chi, al contrario, fatica a rinunciare al tripudio di sapori dati da zuccheri, sale, grassi e alimenti trasformati. "Una mela non mi soddisfa", si sente dire talvolta.
Sembra quasi che le persone abituate a mangiare sano abbiano sviluppato un gusto che le porta a preferire sapori più semplici e naturali; viceversa, chi fa largo uso di cibi processati, ricchi di sale, zuccheri e grassi, può trovare noiosi e scialbi gli alimenti freschi e non elaborati. La domanda allora è legittima: e se avessero ragione entrambi? Se il palato si adattasse al tipo di alimentazione che seguiamo? E per corollario, sarebbe possibile “allenare” il gusto per imparare ad apprezzare i cibi sani? Ecco cosa dicono gli esperti a riguardo.
Allenare il gusto
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Come molte altre funzioni del corpo, il gusto non è un sistema rigido e immutabile. Gli esperti confermano che i recettori nella bocca possono adattarsi, almeno in parte, alle abitudini alimentari. È il principio per cui, riducendo gradualmente il consumo di sale, ci si abitua a sapori meno sapidi; o ancora, eliminando progressivamente lo zucchero dal caffè, quest’ultimo non appare più così amaro nel tempo. Lo stesso vale per la cioccolata amara: una volta abituati all'extra fondente, non si torna più indietro.
Questa capacità di adattamento può essere sfruttata anche per introdurre alimenti inizialmente meno graditi, come le verdure a foglia cruda o la frutta. L’idea è di esporsi gradualmente e ripetutamente agli alimenti naturali per familiarizzare coi nuovi sapori e rispondere con più piacere, o perlomeno con meno dispiacere, ai cibi sani.
allenare il microbiota
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Il gusto non è soltanto una questione di papille: entra in gioco anche il microbiota intestinale. Secondo la letteratura scientifica più recente, i microrganismi che popolano il nostro intestino non si limitano soltanto a dare una mano alla digestione, ma sono in grado di comunicare attraverso l’asse intestino-cervello, e influenzare così anche preferenze e desideri alimentari.
Le abitudini alimentari modificano rapidamente la composizione del microbiota, e un cambiamento nella dieta può tradursi, a lungo andare, in un cambiamento nei segnali che riceviamo dal corpo. Alcuni studi suggeriscono che determinati batteri intestinali possano “preferire” certi nutrienti e spingerci inconsapevolmente verso gli alimenti che li contengono. In quest’ottica, inserire regolarmente cibi ricchi di fibra, come verdure, legumi e cereali integrali, potrebbe aiutare a promuovere una flora intestinale più “virtuosa”, in grado cioè di favorire scelte alimentari più sane anche sul piano comportamentale.
I consigli degli esperti
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Per facilitare la transizione verso una dieta più equilibrata, gli esperti suggeriscono di procedere per piccoli passi e con costanza. Non è necessario – anzi è controproducente – stravolgere le proprie abitudini dall’oggi al domani, e rinunciare del tutto ai cibi che più danno soddisfazione. Bisogna agire per gradi e in modo sottile, per esempio aumentando la varietà degli alimenti vegetali nella dieta, con frutta, ortaggi, semi, legumi, cereali integrali. Ogni nuovo vegetale introdotto è una fonte di nutrienti e di fibre per l’intestino, e rappresenta un’occasione per educare sia il palato che il microbiota.
Si può iniziare con la colazione, sforzandosi di mangiare, prima ancora del latte e biscotti, un po' di frutta ogni mattina. O magari di aggiungerla allo yogurt o alla crêpe. E procedere così per tutta il resto della giornata, con verdura e cereali. Un altro esempio pratico? Divorare un'insalata prima di un pasto a base di carboidrati. Una volta integrate queste piccole routine nella quotidianità, accadrà una magia: non se ne potrà semplicemente fare più a meno.