Sanremo 2025, Gabbani: "Accettare domande senza risposta chiave della vita"

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L'artista si racconta a 'La Ragione': "Viva la vita' porta con sé più di un messaggio importante"

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28 gennaio 2025 | 13.50

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Francesco Gabbani è pronto a tornare al Festival di Sanremo, dove ha già lasciato un segno indelebile prima vincendo nel 2016 la sezione Nuove proposte con “Amen”. E poi conquistando il primo posto l’anno successivo con “Occidentali’s Karma”. Stavolta salirà sul palco dell’Ariston con “Viva la vita”, un brano che rappresenta un nuovo capitolo nella sua carriera. "È nata come nascono un po’ tutte le mie canzoni, in un modo assolutamente naturale, condividendo gli intenti espressivi con Gino Pacifico e Claudio Gabelloni. Il nostro è un legame che va oltre l’ambiente lavorativo o autorale", ha confidato Gabbania 'La Ragione'.

Una canzone che, appena finita, ha subito trasmesso le sensazioni giuste: "Quando l’ho cantata e ascoltata per intero, l’ho percepita nella sua completezza. Già al secondo ascolto mi è venuto spontaneo ‘cantarci sopra’, proprio come quando ascolti una canzone alla radio. In quel momento ho capito che sarebbe stato il brano giusto. Non è stato tanto il pezzo in sé a farmi pensare subito al Festival, quanto il fatto che rispecchia pienamente il momento che sto vivendo nella mia vita".

E in effetti “Viva la vita” porta con sé più di un messaggio importante: "Avevo una forte esigenza di comunicare un approccio che rispecchia ciò che sono oggi. È orientato alla serenità, perché ho capito che ciò a cui aspiro non è più legato al successo materiale o effimero. Non mi interessa accumulare conquiste esteriori, voglio raggiungere un equilibrio, una pace interiore. E credo che la strada per questa serenità passi attraverso l’accettazione, il prendere atto che ci sono domande a cui forse non troverò mai risposta: chi siamo? Perché siamo qui? Qual è il senso della nostra vita? Sono interrogativi universali che accomunano tutti noi".

'Occidentali’s Karma? Molti non l’hanno capita'

Come si racchiudono temi così complessi in una canzone? "È sempre una sfida tradurre concetti profondi in un formato semplice e immediato. Mi auguro che il brano riesca a trasmettere un senso di gratitudine per la vita, qualcosa che spesso diamo per scontato ma che è il fondamento di tutto". In un mondo ancora lacerato da conflitti, il messaggio è più che mai attuale: "Guardarsi dentro significa inevitabilmente osservare ciò che c’è intorno. Purtroppo vedo uno scenario che spesso non mi piace affatto. Lo trovo lontano da quello che considererei un ideale di sviluppo per l’umanità, di convivenza tra gli esseri umani. Basta osservare i comportamenti personali, che spesso risultano votati all’apparenza, all’arrivismo individuale. I social amplificano tutto questo: una vetrina di atteggiamenti luccicanti e superficiali". E poi ci sono i massimi sistemi: "Nel 2025 continuiamo a vedere guerre. Uomini che si uccidono per il potere, per una Terra che è di tutti. È qualcosa che mi lascia senza parole".

Nella serata sanremese dedicata alle cover Gabbani duetterà con Tricarico nel suo brano “Io sono Francesco”. Una scelta che il 42enne cantautore di Carrara ci ha spiegato così: "Al di là del fatto che lo stimo molto come artista perché lo trovo autentico - e questa è una qualità che ammiro - la scelta del brano è legata anche a una sorta di necessità di rivalsa. In un certo senso la vedo simile alla storia che ha avuto la mia “Occidentali’s Karma”. La canzone di Tricarico è diventata una grande hit nazional-popolare. Ma è stata spesso ridotta a uno slogan ("Puttana, puttana, puttana la maestra") piuttosto che essere apprezzata per la profondità del suo testo. Lo stesso è accaduto con “Occidentali’s Karma”: molte persone l’hanno ricordata come 'la canzone della scimmia nuda che balla', senza cogliere il riferimento all’etologo Desmond Morris e tutta l’analisi più profonda che il testo proponeva».

Oltre a Sanremo, Gabbani è atteso da un tour nei palazzetti (già iniziato lo scorso dicembre con una data sold out al Forum di Milano) e da una tappa speciale all’Arena di Verona: «Sono emozionato e carico di energia al pensiero di tornarci. Ho già calcato quel palco, ma era in un momento di restrizioni, con il pubblico ridotto a metà capienza. Questa volta sarà un’esperienza completa».

C’è anche un nuovo album, “Dalla tua parte”, di cui “Viva la vita” è ideale apripista: «Non lo definirei un manifesto, ma piuttosto una fotografia di questa fase della mia vita, intensa come una rappresentazione della mia ‘tavolozza’ attuale: non un colore unico e deciso ma un insieme di tonalità, sfumature e contrasti che fanno parte della mia esistenza. Al centro di tutto c’è questo continuo protendere verso un’analisi interiore, una ricerca del senso più profondo delle cose. Dal punto di vista sonoro il disco riflette questa eterogeneità, con contaminazioni diverse: pezzi più elettronici, tracce pop, influenze folk e altre sfumature sonore. È un nuovo capitolo, un ulteriore passo nella mia evoluzione artistica».

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