Un solo punto tra Napoli e Inter, a 180' dalla fine. E' un rush scudetto da thrilling, quello della serie A. L'Inter delle seconde linee non molla la presa e vince 2-0 a Torino, mettendo pressione a un Napoli che frena in casa col Genoa (2-2) e ora ha un solo punto di vantaggio.
E' la serata del Maradona a segnare la 36/a giornata. Apre Lukaku nel primo tempo, ma Conte perde Lobotka impiegato nonostante un problema alla caviglia; il Genoa di Vieira gioca con testa libera, mette paura al Napoli col pari nella ripresa nato da colpo di testa di Anahaor e rimpallato sulla gamba del portiere Meret. Raspadori la raddrizza nel secondo tempo, il Napoli sfiora il 3-1 ma a 5' dalla fine il gol di testa di Vasquez che gela stadio e Conte.
Nessuna distrazione dopo la finale di Champions conquistata. L'Inter non si arrende e prosegue l'inseguimento allo scudetto con una vittoria meritata contro un Torino solo a tratti arrembante. Una perla di Zalewski, migliore in campo, e un rigore di Asllani, con una formazione largamente rimaneggiata, regalano a Inzaghi il bottino preventivato e mettono pressione al Napoli.
Rimane un rebus la volata per il quarto posto Champions dopo il pari tra Lazio e Juve e la sconfitta del Bologna. La Roma e' padrona del suo destino e può restare da sola se batterà l'Atalanta in trasferta, mentre proverà ad avvicinarsi la Fiorentina, impegnata a Venezia. La Juve impreca contro la mala sorte e la dabbenaggine di Kalulu che, come Yaldiz col Monza, ha lasciato i suoi in dieci, poi ci ha pensato Vecino all'ultimo respiro a trovare il pari. Tutto è ancora in gioco e difficilmente si risolverà prima dell'ultimo turno.
Un maggio invernale accoglie l'Inter a Torino, con paura iniziale per la caduta di due tifosi granata dagli spalti addosso ad altri sostenitori, e una breve sospensione. L'Inter decisa da Inzaghi (solo Bastoni e Bisseck confermati dal Barcellona) ha piglio e determinazione, specie Zalewski, provato a centrocampo, che fa un gol alla Dybala con tacco e parabola sontuosa sul palo più lontano. Poi si scatena il diluvio, Martinez salva su Adams, la palla non rimbalza, ma sono tutti d'accordo a proseguire dopo un break di pochi minuti. Nella ripresa Taremi viene steso da Milinkovic-Savic e Asslani trasforma il rigore. Inzaghi inserisce qualche titolare, la partita si fa divertente con varie occasioni che sfumano, ma l'Inter scansa l'insidia granata. Un gol finale di Masina viene annullato per un discutibile fallo su Asllani.
In zona retrocessione avanza piano il Lecce che raggiunge l'Empoli, tornato al successo dopo cinque mesi a spese del Parma con una prodezza di Anjorin. I pugliesi prendono un punto a Verona dopo avere covato il sogno del successo con la rete iniziale di Krstovic. I veneti poi agguantano l'1-1 con Coppola conquistando un punto che permette loro di staccare il Parma e raggiungere il Cagliari avvicinando la sospirata salvezza. I tifosi piu' anziani sospirano pensando che lo stiracchiato pari col Lecce viene proprio 40 anni dopo il trionfale epilogo della marcia scudetto della formazione di Bagnoli, Fanna, Larsen e Briegel, che viene ricordato con orgoglio e nostalgia al Bentegodi.
Una grossa sorpresa, che ha però poco peso nella classifica, viene da Udine. Il Monza già retrocesso imbrocca la prima vittoria dopo cinque mesi (e dopo due pareggi e 13 sconfitte) in casa dell'Udinese che vede sfumare anche il decimo posto con la sei vittorie consecutive racimolate dal Como di Fabregas, pronto a lasciare la serie A in direzione Bayer Leverkusen. Un gol di spalla di Caprari apre le danze, i friulani reagiscono col pari di Lucca che ha varie occasione per replicare, ma alla fine è Keita Balde che regala un sorriso ai lombardi evitando a Nesta l'onta del record negativo di punti, che resta alla Salernitana.
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