Il terzino che ha causato l'autogol di Meret è del 2008, ma al Maradona contro il Napoli erano in campo tanti giovanissimi lanciati da Vieira (e Gilardino)
Il sogno è comune a tutti: un gol sotto la Nord e vederla esplodere di gioia dopo averla frequentata per anni da bambini prima di avvicinarsi al prato del Ferraris. Una scalata graduale: prima sulle scale della gradinata sciarpa al collo, poi tra lo storico fossato che separa il campo in veste di raccattapalle e il prato, infine proprio lì, dentro al campo con indosso i colori della vita. Il rosso e il blu. Honest Ahanor, Lorenzo Venturino, Jeff Ekhator (l'unico a non aver messo insieme minuti al Maradona) e Patrizio Masini sono i ragazzi terribili che hanno incartato il Napoli al Maradona e riaperto clamorosamente la lotta scudetto. Che intanto, nell'attesa della gioia più grande davanti alla propria gente, si godono un presente da sogno. In comune hanno la "genoanità". Perché tutti sono nati e cresciuti con il Grifone sul cuore. Ma la lista di baby lanciati in questa stagione dal Genoa si allunga se il discorso si allarga anche lontano da Genova: Kassa, israeliano classe 2005, Norton Cuffy e Otoa, entrambi 2004 rispettivamente inglese e danese. La scuola calcio rossoblù sforna grandi talenti fin dai tempi di Pruzzo, Eranio, Panucci. Poi Criscito, El Shaarawy, Perin, Sturaro, Rovella, Cambiaso. Chissà cosa ci sarà nell'aria di Genova, in quella di Arenzano e Pegli dove il Grifone coltiva prodotti chilometro zero o quasi. Sicuramente quest'anno il boom è stato notevole.
honest e venturino
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Tra i giovanissimi rossoblù, ieri al Maradona contro il Napoli, il più determinante è stato senza dubbio Ahanor. Il più giovane di tutti. Diciassette anni compiuti da poco e una vita in rossoblù: il terzino, nato ad Aversa (Campania) da genitori nigeriani, si è trasferito a Genova ad appena 5 anni e ha debuttato in prima squadra 16enne nel settembre scorso lanciato da Gilardino. Dalla provincia di Caserta, Ahanor si è trasferito in un edificio molto particolare, ovvero un'abbazia adibita a struttura di accoglienza. Lì ha mosso i primissimi passi nel calcio unendosi alla squadra del "Progetto Atletico", poi si è ritrovato addosso gli occhi del Genoa. E oggi, nonostante venga aggregato stabilmente prima squadra, vive ancora con la mamma, assunta nel frattempo dal club come collaboratrice. Un altro genovese e genoano è Lorenzo Venturino, nato ad Arenzano nel 2006. Esterno dotato di grande tecnica, lui nel Genoa è entrato a 7 anni. Chi lo segue da vicino quotidianamente giura che "il ragazzo si farà", e ne è altrettanto convinto il club rossoblù che a gennaio ha rifiutato un'offerta di circa 3 milioni di euro proveniente dal Como per un ragazzino che fin lì nemmeno aveva esordito in A.
genoani
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Contro il Napoli non si è visto in campo Ekhator, tra i più impiegati in questa stagione sia da Gilardino prima che da Vieira poi. L'attaccante classe 2006 ha una storia simile a quella degli altri baby genoani, legata da un doppio nodo rosoblù al Grifone: nato a Genova da genitori nigeriani insieme a 4 sorelle, Jeff ha mosso i primi passi nel calcio con il Don Bosco, la stessa società in cui è cresciuto Andrea Cambiaso prima di esplodere e trasferirsi alla Juventus. L'iter è stato più o meno lo stesso: prima in gradinata, poi in campo da raccattapalle dove osservava Gilardino calciatore del Genoa, dopo ancora in campo da protagonista. Lo volevano anche Sampdoria ed Entella, ha scelto il Grifone per... fede. La stessa che alimenta ogni fine settimana in chiesa. Più particolare il percorso di Patrizio Masini, il "vecchietto" del gruppo. Il centrocampista - classe 2001 - qualche anno lo ha perso a causa di un infortunio per cui sfiorò l'amputazione di una gamba. Genoano originario di La Spezia, Masini subì la classica "vecchietta" durante una partita in prestito al Novara. Inizialmente non sembra nulla di preoccupante, poi però si forma un versamento molto importante che va a comprimere il muscolo. Masini non riesce nemmeno a distendere completamente la gamba. C'è bisogno di un intervento in tempi rapidi per evitare la necrosi. Il rischio di perdere la gamba è altissimo e allora ecco una prima operazione, che migliora ma non risolve del tutto il problema. Poi arriva la seconda, per mano del dottor Federico Santolini, direttore del reparto di ortopedia e traumatologia presso l'Ospedale San Martino di Genova. L'intervento riesce perfettamente, Masini viene suturato con addirittura 72 punti e avvia con enorme determinazione un complicatissimo percorso di riabilitazione.
dall'estero
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Protagonisti contro il Napoli però non sono stati solo i "local", ma anche gli ultimi acquisti messi a segno dalla dirigenza rossoblù nelle ultime sessioni di mercato. Kassa, israeliano del 2005 prelevato dal Maccabi Haifa, Otoa, gigante danese (1,98 di altezza) del 2004 acquistato a gennaio dall'Aalborg e Norton Cuffy, esterno a tutto campo ex Arsenal scovato dal direttore sportivo Ottolini e arrivato per poco più di 2 milioni di euro nell'agosto scorso. L'operazione diventa un'addizione il cui risultato finale dice: successo. Giovani genoani, più giovani stranieri e Vieira che li lancia senza paura. Il futuro del Genoa è luminoso. E lo sa bene... il Napoli.