Il balletto firmato da Mauro Bigonzetti sarà al Festival del Maggio Fiorentino dal 9 all'11 maggio. Sovrintendente Carlo Fuortes: "Un lavoro corale nato in sinergia tra il nostro Teatro, il Mic e un soggetto privato. Modello virtuoso replicabile in futuro'

07 maggio 2025 | 19.02
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Roberto Bolle sarà 'Caravaggio' protagonista dell'87esima edizione del Festival del Maggio Fiorentino. Lo spettacolo ideato da Mauro Bigonzetti, acclamato coreografo italiano del panorama contemporaneo, fu pensato nel 2008 per lo Staatsballett Berlin diretto da Vladimir Malakhov. La musica è stata riorchestrata dal compositore e direttore d’orchestra Bruno Moretti, che ha lavorato su brani composti da Claudio Monteverdi tratti 'dall’Orfeo', dal 'Combattimento di Tancredi e Clorinda', dall’'Incoronazione di Poppea' e dal Settimo libro dei madrigali. 'Caravaggio' è in scena nella Sala Grande del Teatro del Maggio il 9 maggio (ore 20), il 10 ( ore 15 e ore 20) e l’11 ( ore 15.30).
"Insieme a Roberto Bolle e al sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ragionammo su cosa poter fare per valorizzare la danza. Nacque dunque l’idea di mettere in scena Caravaggio. Uno spettacolo che riprende e rielabora la coreografia della messinscena del 2008 al Staatsballett Berlin con nuove scene e nuovi costumi", dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes, ricordando che l'idea di 'Caravaggio' venne concepita lo scorso anno al Teatro del Maggio durante le riprese per Rai 1 di 'Viva la danza'".
"È interessante sottolineare che questa produzione, nata in sinergia con il ministero della Cultura, coinvolge anche un soggetto privato, ossia ArteDanza - sottolinea ancora Fuortes- Un vero e proprio lavoro corale quindi, con il ministero che ha messo insieme le varie parti, noi che abbiamo ‘fatto il Teatro’ e dunque pensato alla parte tecnica relativa a scene, costumi e ospitalità e ArteDanza, appunto, che ha curato la produzione esecutiva. Vedo in questo un modello raro e virtuoso che, penso, possa essere replicato in futuro".
Promotore del progetto, nonché interprete e protagonista, è proprio l’étoile scaligera, ambasciatore della cultura italiana nel mondo e portavoce del balletto come forma d’arte accessibile e dedicata a tutti e che al Teatro del Maggio ha esordito nell'autunno del 1999. Accanto a lui alcuni tra i migliori danzatori solisti di caratura internazionale, insieme ad un corpo di ballo creato per l’occasione tramite audizione che comprenderà circa 30 giovani ballerini.
"La danza porta tanti valori, valori in cui credo fortemente - afferma Roberto Bolle - e serate come queste sono importanti perché riescono a lasciare dei segni, essere riusciti a portare Caravaggio qui in Italia per la prima volta mi dà delle sensazioni davvero uniche. È importantissimo per me infondere al pubblico le emozioni che ho vissuto danzando nelle sale deserte con i capolavori di Caravaggio appesi alle pareti di Palazzo Barberini. Interpretare, in quel contesto - prosegue Bolle- questo geniale artista è stata una sensazione meravigliosa. E' come se la forza stessa del Caravaggio fosse entrata dentro il mio animo, in un modo assolutamente indelebile".
Lo spettacolo si ispira alle opere del pittore italiano Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, di cui Bigonzetti mette in risalto la complessità della figura, esaltando gli aspetti che compongono sia l’uomo che l’artista. Da un lato il suo travagliato mondo interiore, mosso da un animo particolarmente inquieto, e dall’altro il racconto attraverso l’espressione della sua arte. 'Caravaggio', seguendo l’interrelazione di questi due aspetti, diventa pertanto un balletto psicologico e drammatico, che dal punto di vista drammaturgico ha le sue 'note' ricorrenti nel solo, nei duetti, terzetti e quartetti, inframmezzati da scene corali che allentano la tensione e imprimono il moto a un’azione sostanzialmente incentrata sull’io caravaggesco. Grazie alla scenografia e alle luci, firmate da Carlo Cerri, l’unione tra i due mondi si ramifica, esaltando la suggestiva coreografia e valorizzando il movimento dei corpi. I costumi dello spettacolo sono di Lois Swandale e Kristopher Millar. Il concerto è preceduto dalla guida all'ascolto tenuta da Sabrina Vitangeli nel Foyer di Galleria della Sala Grande.
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