Il successo su Norrie regala al serbo i quarti ma anche un traguardo storico. Super Rafa è arrivato a 112. E gli altri Slam? Nole è a quota 99 a Melbourne e 97 a Wimbledon, vede altri record...
Luigi Ansaloni
2 giugno - 18:54 - MILANO
“Novantanove vittorie sono belle, ma cento è meglio”, aveva detto Novak Djokovic. Detto, fatto. Il fuoriclasse serbo con il successo agli ottavi di finale contro Cameron Norrie raggiunge la tripla cifra al Roland Garros, toccando quota 100 vittorie nello slam francese, diventando il terzo giocatore della storia a superare questa mostruosa asticella nei quattro major. Il record assoluto appartiene a Rafael Nadal, che con i suoi quattordici Roland Garros vinti vanta qualcosa come 112 vittorie nello slam parigino. L’unico ad essere riuscito a superare le 100 vittorie in due diversi slam attualmente è Roger Federer, 105 a Wimbledon (record per il torneo inglese) e 102 all’Australian Open, anche lì nessuno come lui.
caccia al tris
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Djokovic ha però la possibilità concreta di diventare l’unico a raggiungere questo traguardo almeno in tre slam. L’ex numero uno del mondo, infatti, oltre ad aver toccato quota 100 al Roland Garros vanta 99 vittorie all’Australian Open (torneo conquistato 10 volte) e 97 a Wimbledon (secondo assoluto dietro Federer). Dunque, con un successo a Melbourne nel 2026 e raggiungendo i quarti di finale nel 2025 ai Championships, il serbo supererebbe un altro record della sua incredibile carriera. Dopotutto, è l’unico dei Big Three ancora in attività e sono loro che attualmente detengono tutti i record di vittorie nei principali tornei, non solo slam. Djokovic detiene già il primato per quanto le partite giocate nei majors (438) e di quelle vinte (386). Questo, magari, in attesa di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L’attuale numero uno del mondo ha un record di 71 partite vinte e 18 perse negli slam (il 79%, fino all’ottavo di finale con Andrey Rublev), con una percentuale altissima in Australia (22-4, vinto due volte) mentre lo spagnolo è a quota 68 vinte e solo 13 perse (l’83%), con un altrettanto mostruoso 22-4 a Parigi e un clamoroso 18-2 a Wimbledon.