Il caso riguarda i vocali che l'attore 53enne ha inviato alla modella 23enne Martina Ceretti, diffusi senza il suo consenso
Patrizia Chimera
17 settembre - 15:30 - MILANO
"Non ho niente da nascondere". Così Raoul Bova ha commentato il caso degli audio inviati alla modella 23enne Martina Ceretti e diffusi senza il suo consenso. L’attore 53enne, impegnato in tv con la terza stagione di Buongiorno mamma, è stato ascoltato per circa un’ora in Procura a Roma, dove è stato sentito come parte offesa nell’ambito di un’inchiesta per tentata estorsione: con lui c'era il suo avvocato, David Leggi. Durante l’audizione, Bova ha ricostruito tutti i dettagli della vicenda, che inevitabilmente hanno coinvolto mediaticamente anche l’ex compagna Rocío Muñoz Morales, madre delle sue due figlie, Luna e Alma. L’attore è inoltre padre di Alessandro Leon e Francesco, nati dal matrimonio con Chiara Giordano.
raoul bova ascoltato in procura per gli audio rubati
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Raoul Bova ha ricostruito in Procura a Roma la vicenda legata alla diffusione dei messaggi privati inviati alla modella. L’attore ha raccontato che tutto è iniziato quando una persona a lui sconosciuta lo ha contattato per minacciarlo: i messaggi sarebbero stati resi pubblici per danneggiarne l’immagine. "Quando ho ricevuto la prima telefonata, ho subito capito quale fosse lo scopo. Chi fosse al telefono, non lo so. Ma non mi sono intimidito neanche per un secondo", ha spiegato Bova.
L’attore ha immediatamente denunciato la vicenda, consapevole della gravità della situazione: "Mi sono illuso per qualche attimo che sarebbe finita lì. Però ho subito denunciato. Non ho nulla da nascondere", ha aggiunto. Bova ha poi commentato lo sviluppo dei fatti: "Mi ha sconvolto vedere che dalle parole sono passati ai fatti. È stato scioccante".
chi ha diffuso gli audio
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A luglio 2025 i messaggi privati di Raoul Bova inviati a Martina Ceretti sono stati diffusi da Fabrizio Corona nel suo podcast Falsissimo. Le frasi dell’attore sono rapidamente diventate virali, trasformandosi in meme ironici sui social. Secondo quanto emerso, gli audio sarebbero stati passati all’ex paparazzo dei vip da Federico Monzino, imprenditore 29enne iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di tentata estorsione. L’obiettivo di Monzino sarebbe stato ottenere un profitto minacciando Bova di rendere pubblica la sua relazione con la modella di 23 anni, che dopo lo scandalo ha interrotto ogni attività sui social.
Restano ancora molti punti oscuri in questa vicenda: ad esempio non si conosce l’identità di chi ha contattato per primo l’attore, avvisandolo di quanto stava accadendo. La chiamata è arrivata da un numero spagnolo e al momento non risulta riconducibile a nessuno dei protagonisti coinvolti.