Dopo due anni di assenza, nel cielo del 2026 tornano le eclissi mentre il Sole ancora irrequieto potrebbe regalare spettacolari aurore polari, oppure provocare tempeste geomagnetiche; nel frattempo, i pianeti giganti del Sistema Solare saranno nelle condizioni di perfetta visibilità e 13 Lune piene sono pronte a una staffetta. Il cielo del nuovo anno si annuncia vivace fin dall'inizio, quando il 3 gennaio sarà salutato dalla prima delle sue tre Superlune. Brillante e in apparenza più grande perché si troverà nel punto della sua orbita più vicino alla Terra, con la sua luce la Luna piena ruberà la scena alle prime stelle cadenti dell'anno, le Quadrantidi, che in condizioni normali sono capaci di regalare decine di meteore l'ora.
Nel corso dell'anno ci sanno comunque condizioni migliori per osservare altri sciami di meteore, come le Liridi che sfrecceranno nel cielo il 22 e 23 aprile, le celebri Perseidi che raggiungeranno il picco il 12 agosto e le Geminidi, il cui picco è atteso il 13 e 14 dicembre.
Sempre all'inizio di gennaio, il 4, la cometa 24P/Schaumasse raggiungerà la minima distanza dalla Terra e sarà perciò molto brillante. Visibile da entrambi gli emisferi, potrà essere osservata con un piccolo telescopio. Il 20 gennaio a raggiungere la massima luminosità sarà la cometa C/2024 E1 (Wierzchos), visibile solo dall'emisfero australe.
Senza dubbio gli eventi più attesi nel cielo del 2026 sono le eclissi, due di Sole e due di Luna. Il 17 febbraio tornerà dopo due anni un'eclissi anulare di Sole, visibile solo dall'Antartide e dall'oceano Indiano meridionale. Il 3 marzo è attesa l'eclissi totale di Luna, visibile solo da Americhe, Pacifico, Australia e Asia orientale. Il 12 agosto sarà la volta dell'eclissi totale di Sole, visibile da Groenlandia, Islanda, Nord Atlantico e Spagna settentrionale. Purtroppo non sarà visibile dall'Italia, come non lo era stata l'ultima, dell'8 aprile 2024, osservabile esclusivamente dal Nord America. Soltanto all'alba del 28 agosto si potrà finalmente ammirare anche dall'Italia l'eclissi parziale di Luna, il cui disco sarà oscurato per il 93%, visibile anche dal resto d'Europa e da Africa, Atlantico e Americhe.
Il Sole, intanto, sarà ancora nella fase attiva del suo ciclo, il numero 25, con brillamenti ed espulsioni di massa coronale che potrebbero causare tempeste geomagnetiche oppure colorare il cielo delle regioni polari con le aurore.
Anche i pianeti faranno la loro parte. Il primo sarà Giove, che il 10 gennaio sarà osservabile nelle migliori condizioni perché avrà raggiunto il punto della sua orbita più vicino alla Terra e in opposizione rispetto al Sole. Con un piccolo telescopio si potranno anche vedere le sue quattro lune più grandi. Il 25 settembre sarà in opposizione Nettuno, il 4 ottobre sarà la volta di Saturno e il 25 novembre di Urano.
Protagonista del cielo di maggio 2026 sarà la Luna Blu, come viene chiamata la seconda Luna piena di uno stesso mese: per questo motivo le Lune piene del nuovo anno saranno 13.
La seconda Superluna del 2026 arriverà invece il 24 novembre e il 24 dicembre, a salutare la vigilia di Natale, si affaccerà la terza Superluna del 2026, a salutare l'anno che starà finendo.

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