Guantoni
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Bronzo a Città del Messico, 15 successi su 15 da pro', prima di un distacco della retina che chiuse la carriera: chi era il peso massimo della Spezia che ha resistito per due riprese a Foreman
Paolo Marcacci
5 febbraio - 16:35 - MILANO
Altri pugni si erano presi la scena, in quell'Olimpiade messicana dell'anno più epocale di ogni altro, tra i tanti sconvolgenti del Novecento. Messico '68 sarà per sempre il guanto nero levato in alto da Smith e Carlos, scalzi, in ossequio alle rivendicazioni razziali delle Pantere Nere negli Stati Uniti. Tra l'altro, per decenni nessuno si ricordò della solidarietà che alla loro protesta aveva mostrato il piccolo Peter Norman, l'australiano, il bianco del podio, quello che ebbe più problemi di tutti. I pugni della nostra storia di questa settimana sono certamente meno celebri e non hanno avuto la stessa portata simbolica, ma la loro dignità merita di essere ricordata ai più; anche raccontata a chi la storia non la conosce, soprattutto perché si rischia di incappare in una serie di semplificazioni che non rendono merito alla tempra di un atleta come Giorgio Bambini, né contribuiscono a risarcire la sua storia di pugile, troppo presto interrotta e così poco raccontata nei dettagli.