
SERIE A NOIR
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Sul finire della stagione 1941-42, il genero di Mussolini tramò contro la squadra partenopea per salvare il Livorno: convocò i Federali di Genova e Milano e... organizzò la combine
Tra i vicoli di Napoli, in quella tarda primavera del 1942, quando serpeggiava il nome di colui che veniva ritenuto responsabile della prima retrocessione della storia del club, si annuiva e ci si affrettava a cambiare discorso, ma bastava un cenno per misurare lo spregio e inevitabilmente la piega della bocca di chi evocava e lasciava intendere, così come di chi ascoltava, porgeva l’inclinazione al disprezzo, quello più feroce e senza assoluzione. Era infatti successo che al termine del campionato 1941-42 l’Associazione Calcio Napoli aveva conosciuto l’onta del declassamento in Serie B. Fu un disonore che il popolo napoletano visse in maniera malmostosa, una macchia che andava a imbrattare la reputazione di un club fondato nel 1926 e che fino ad allora aveva frequentato il Campionato di Divisione Nazionale, poi - dal 1929-30 - divenuta Serie A. Venne anche ritenuta - quella retrocessione - una vera e propria ingiustizia, poiché la discesa in Serie B arrivò con modalità sospette, ambigue, poco trasparenti. Tutti sapevano ma tutti - poiché parlare significava firmare la propria condanna - tennero la bocca chiusa.