Prime bambole con Intelligenza Artificiale, allarme esperti

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(di Agnese Ferrara) Anche l'infanzia, a lungo risparmiata dall'intelligenza artificiale, è sull'orlo della trasformazione.
    Con l'imminente ondata di giocattoli basati sull'intelligenza artificiale (si prevede la prima ondata di bambole 'intelligenti' per Natale), anche la prima infanzia sarà presto plasmata dall'IA tanto quanto qualsiasi altra fase della vita.
    Questo il commento della psicologa Marianne Brandom che, con il supporto delle ricerche nel suo ambito di competenza, riferisce i rischi legati all'applicazione dell'I.a. al mondo dei giochi per i più piccini su Psychology Today.
    Mentre il colosso Mattel ha annunciato le scorse settimane l'accordo appena siglato con OpenAI per avviare una 'collaborazione strategica per supportare prodotti ed esperienze basati sull'intelligenza artificiale e sui marchi Mattel' non mancano i primi commenti e non solo carichi di entusiasmo.
    Da una parte la grande attesa si legge sui siti dei rivenditori di giocattoli come la catena statunitense Maziply Toys: "Immagina questo: tua figlia entra nella sua stanza e dice "Ciao Barbie, com'è andata la giornata?". E Barbie risponde davvero. Non con frasi preregistrate, ma con conversazioni vere.
    Ricorda cosa è successo ieri. Chiede a tua figlia degli amici.
    La aiuta persino con i compiti".
    Il sito riferisce anche il grande peso del mercato dei giocattoli basati sull'intelligenza artificiale, in piena espansione. "Gli esperti stimano che passerà da 42 miliardi nel 2025 a ben 224 miliardi entro il 2034. Più di cinque volte in soli nove anni e con quasi tutti i giocattoli che avranno alcune funzionalità di intelligenza artificiale". Poi c'è l'altra parte della medaglia: "Immagina un mondo in cui Barbie non solo risponde, ma ricorda anche le tue storie preferite, ti aiuta con i compiti e non è mai in disaccordo con le tue idee più folli, - precisa la dottoressa Brandom. - Questa non è una scena di un film futuristico. È il futuro imminente dei giocattoli. Finora, i bambini più piccoli sono stati tra le poche fasce d'età la cui vita quotidiana non è stata saturata dall'intelligenza artificiale. Ma con l'imminente ondata di giocattoli basati sull'intelligenza artificiale, anche la prima infanzia - gli anni più neuroplastici e formativi - sarà presto plasmata dall'intelligenza artificiale tanto quanto qualsiasi altra fase della vita".
    La specialista pone una questione importante: "Come stiamo facendo con i nostri adolescenti , sacrificheremo ora la creatività , il pensiero critico e le capacità sociali dei nostri figli sull'altare della comodità tecnologica? Gli studi dimostrano che gli utenti assidui di assistenti AI si impegnano meno nella risoluzione indipendente dei problemi e nel pensiero critico, fidandosi invece ciecamente delle risposte della macchina. Il cervello dei bambini è altamente neuroplastico, il che significa che si adatta e si modella in base alle esperienze".
    La tecnologia in questione però migliora altre abilità ma sembra non bastare. "Mentre alcune abilità cognitive stanno diminuendo, altre, come le abilità spaziali, stanno migliorando, probabilmente grazie alla natura immersiva e visiva degli ambienti digitali. Ma questo lato positivo non compensa la preoccupazione più ampia: i bambini passano più tempo con schermi e giocattoli intelligenti, e dedicano meno tempo a destreggiarsi nel mondo caotico e fantasioso del gioco tra pari" chiosa l'esperta che ai genitori consiglia di avere molto equilibrio: "Incoraggiate vostro figlio a divertirsi sia con la tecnologia che con il gioco tradizionale e creativo con i coetanei. Mantenete la curiosità e il coinvolgimento. Fate domande sulle sue esperienze con i giocattoli intelligenti e create opportunità di interazione sociale nel mondo reale".
   
   

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