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Solo Serena è partita con un ranking più basso del suo a Parigi (451): da n. 361 Lois ha battuto Pegula e approda ai quarti, ultima francese in ballo. Poi chissà...
Lorenzo Topello
2 giugno - 21:59 - MILANO
Il primo "Allez!"aarriva a metà del secondo set, quando il muro di certezze di Jessica Pegula viene scavalcato con un lob di rovescio che va a morire vicino all’incrocio delle righe. La picconatrice, dall’altra parte della rete, si chiama Lois Boisson. Che, siccome è l’ultima francese rimasta al Roland Garros considerando entrambi i tabelloni, inizia ad attirare la curiosità del pubblico di casa, giunto all’annuale ricerca di eroi ed eroine da tifare possibilmente oltre la prima settimana. Boisson conquista il punto, lo Chatrier risponde con un boato: l’aria d’apertura di un’opera in più atti. Fino all’acuto, quello del match point che le consegna le chiavi dei quarti di finale per la prima volta in carriera e una raccomandazione: continuare a godersi il percorso. Anche contro un’aspirante cannibale come Mirra Andreeva. Lois, dritto rivisitato e dito sistematicamente portato all’orecchio per saggiare il tifo di casa, se la ride: se gliel’avessero scritta solo un anno fa, una fiaba così…