Vertice di urgenza di governo in mattinata a Palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto. Presenti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: una riunione all'indomani della decisione della sezione centrale di controllo della Corte dei conti che ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull'opera. Alla riunione ha partecipato in videocollegamento anche l'altro vicepremier, Antonio Tajani, impegnato in una missione istituzionale in Africa.
"Attendiamo con estrema tranquillità i rilievi della Corte dei Conti a cui siamo convinti di poter rispondere punto su punto. Mi sarebbe piaciuto partire con i cantieri a novembre", invece "partiremo a febbraio", ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al termine della riunione sul Ponte sullo Stretto a Palazzo Chigi. "Senza nessuno scontro tra poteri dello Stato, daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste - ha aggiunto -. Ci sto lavorando da tre anni, ci lavorerò per tre anni e due mesi, poi gli ingegneri mi dicono che con sette anni l'Italia avrà un'opera unica al mondo e quindi va bene così". "E' un secolo che se ne parla, per me il tempo è denaro, ma voglio rispettare tutte le prescrizioni, tutte le riflessioni", ha aggiunto.
Palazzo Chigi spiega che "all'esito della riunione, si è convenuto di attendere la pubblicazione delle motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei Conti. Solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti - viene chiarito -, il Governo provvederà a replicare puntualmente a ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti dall'ordinamento. Rimane fermo l'obiettivo, pienamente condiviso dall'intero Esecutivo, di procedere con la realizzazione dell'opera".
Corte dei Conti: 'Nessun giudizio sul Ponte, valutazioni giuridiche'
"La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera Cipess, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del 'Ponte sullo Stretto', senza alcun tipo di valutazione sull'opportunità e sul merito dell'opera". E' quanto sottolinea la Corte dei Conti in una nota.
"Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei Conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l'operato dei magistrati".
Anm: 'Corte Conti delegittimata, c'è insofferenza a controllo'
"La nostra solidarietà piena ai colleghi della Corte dei Conti ingiustamente attaccati da esponenti del governo per aver semplicemente svolto una funzione che la legge gli attribuisce a tutela della cittadinanza. I magistrati contabili, come tutti i magistrati, operano con serietà e competenza a tutela delle risorse pubbliche con un compito prezioso per il funzionamento dello Stato. La loro delegittimazione è dannosa perché certifica la totale insofferenza al controllo di legalità che è compito ineludibile delle magistrature, ognuna secondo la propria sfera di competenza". Così la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati in una nota.
Schifani: 'ingerenza della Corte dei conti su altri organi già segnalata'
"Che vi sia il tentativo di ingerenza della Corte dei Conti su altri organi costituzionali lo avevo già segnalato in occasione del rapporto tra quest'ultima e il mio governo. Probabilmente, in molti non avevano avuto contezza di quanto affermavo. Da ieri, credo, dovranno ricredersi. Credo sia giunto il momento di riprendere l'esame del disegno di legge di riforma giacente al Senato per mettere definitivamente ordine in questo pericoloso conflitto tra poteri dello Stato". Lo dice il presidente della Regione, Renato Schifani, raggiunto dall'ANSA, a proposito della decisione della Corte dei conti sul ponte sullo Stretto.
Zaia: 'La Corte dei Conti interviene nello spazio che le è proprio'
Il nodo del Ponte sullo Stretto "va affrontato da un punto di vista tecnico-legale, è già capitato e non sarà neanche l'ultima volta che la Corte dei Conti o qualche altra estensione dello Stato interviene nello spazio che gli è riconosciuto. Poi c'è il governo che risponderà. E' fondamentale dire che si va avanti", ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia. Interpellato sulla maggioranza che si scaglia contro i giudici risponde: "Non è la prima volta e non sarà l'ultima" che accade una cosa del genere, "a me personalmente è capitato con opere in Veneto. Si tratterà di capire se il governo deciderà di impugnare o modificare il provvedimento". Se si tratta di un'invasione di campo come sostiene la premier Giorgia Meloni? "Io non conosco il provvedimento, mi sembra di capire che se si arriva ad una impugnativa di questo genere tra gli interlocutori non ci sia stato dialogo".
Barelli (FI): 'La Corte dei Conti fa il suo lavoro'
"La Corte dei conti ha fatto il suo lavoro. Ci saranno delle rettifiche se serviranno per chiarire i punti che la Corte ritiene vadano chiariti. Se è stata una invasione di campo? Non lo so...la Corte dei Conti dichiarerà cosa è ancora da chiarire e gli uffici preposti chiariranno se ci sono cose da chiarire". Così il capogruppo di FI alla Camera Paolo Barelli interpellato sul Ponte vicino Montecitorio. A suo avviso "legare la riforma della giustizia col Ponte" è "fantasia", "non ci allarghiamo in voli pindarici". A chi sottolinea che è stata la premier Giorgia Meloni a legare le due cose in un post ribatte: "I post fanno ormai parte della vita dei cittadini, io li uso poco".
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