Appena svelata a Monaco, la nuova Polestar 5 abbina design filante, telaio in alluminio e 884 Cv. Abbiamo provato la variante Performance sul tracciato di Millbrook
Il cancello di un centro ricerca e sviluppo, per un giornalista dell’auto, è un po’ come un varco verso il futuro. Siamo a Millbrook, uno dei centri prove più importanti del Regno Unito. Qui è tutto rigorosamente riservato: per questo, prima di entrare, le fotocamere degli smartphone vengono oscurate da adesivi. E dall’altra parte del cancello ci aspetta in gran segreto la Polestar 5. Si tratta di una coupé a quattro porte completamente elettrica, lunga oltre cinque metri, bassa, larga, affilata. Nata come concept Precept nel 2020, ne riprende quasi tutto: proporzioni, tagli netti, assenza del lunotto posteriore, sostituito da una telecamera, ma soprattutto lo sguardo sottile a doppia lama, la firma luminosa del marchio.
linee mozzafiato
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A colpire subito, oltre all’impostazione da gran turismo, è il trattamento delle superfici: tese, scolpite, mai banali. Il cofano è bassissimo, grazie a soluzioni tecniche radicali, mentre la coda è imponente e muscolosa. Tutto suggerisce efficienza aerodinamica e presenza su strada. La silhouette filante non è frutto del caso: la prima idea progettuale era quella di una berlina più orientata al lusso, ma il team ha deciso di virare sulla sportività pura, tornando a ispirarsi direttamente alla Precept.
qualità scandinava
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Dentro, l’atmosfera è quella scandinava: sobria, tecnologica, luminosa. Il grande schermo da 14,5 pollici domina la plancia, sostituendo tutti i comandi tradizionali, a eccezione di quelli legati alla guida. I materiali sono frutto di studi su leggerezza e sostenibilità: dalle fibre di lino all’Econyl, tutto è pensato per ridurre il peso senza compromettere la qualità percepita. Addirittura il rivestimento del frunk (contrazione di front trunk, il vano anteriore) è realizzato con materiale riciclato. Tutto quello che si tocca è stato sviluppato con due obiettivi: ridurre l’impronta ambientale e mantenere un aspetto premium.
piattaforma nuova
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Alla base della Polestar 5 c'è l'inedita piattaforma PPA – Polestar Performance Architecture – sviluppata internamente. Parliamo di un'architettura a 800 Volt, ottimizzata per ospitare una batteria da 112 kWh con chimica Nmc (nichel-manganese-cobalto), che consente un’autonomia fino a 565 km nel ciclo Wltp. Supporta la ricarica ultra-rapida fino a 350 kW, con la possibilità di recuperare circa 250 km in una decina di minuti.
meccanica raffinata
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Il progetto è stato guidato da un team tecnico di alto profilo con sede nel Regno Unito, che comprende anche ex ingegneri Lotus: una collaborazione che ha influenzato in modo evidente la raffinata impostazione dinamica della vettura. Il telaio, realizzato in alluminio in parte riciclato, sfrutta una tecnica costruttiva innovativa e garantisce un'elevata rigidità torsionale.
Particolare la sospensione a quattro bracci, con uno dei punti di ancoraggio posizionato all’interno del mozzo ruota: una soluzione unica che ha permesso di abbassare il cofano senza compromettere la dinamica. La batteria, collocata sotto il pavimento, è stata sagomata con una sorta di "vasca" interna per aumentare lo spazio per le gambe, soprattutto per i passeggeri posteriori.
potenza e prestazioni
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Nella versione Performance da 650 kW (884 cavalli) e 1015 Nm, la Polestar 5 scatta da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi e tocca i 250 km/h autolimitati. Il motore posteriore è nuovo, sviluppato appositamente per questa vettura. L’assetto è adattivo, con ammortizzatori MagneRide, e i freni sono all’altezza delle prestazioni: dischi da 400 mm, anteriori e posteriori, con pinze Brembo a quattro pistoncini. Le gomme Michelin sono state sviluppate su misura per questa piattaforma.
come va
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Tra le curve dell’Alpine Route di Millbrook, affiancati da Joakim Rydholm – responsabile dello sviluppo dinamico del veicolo ed ex rallysta – la vera natura della Polestar 5 viene fuori con prepotenza. Rydholm non si fa problemi a invitarci a spingere, e l’auto risponde con sorprendente naturalezza. L’auto si lascia guidare con facilità, nonostante i suoi 2.500 kg. Il telaio comunica, lo sterzo è preciso e modulabile, e anche nelle fasi più spinte l’assetto smorza efficacemente le asperità. C'è una lieve tendenza sottosterzante che accompagna l'approccio al limite in modo intuitivo. Ma se si insiste con l’acceleratore, il motore posteriore spinge con forza e il retrotreno inizia a collaborare, concedendo anche qualche deriva controllata.
in sintesi
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Un misto fra grande berlina di rappresentanza e supercar: sempre comoda da vivere alla guida e da passeggeri, con performance esilaranti ma dall’erogazione sempre gentile. I 144.800 euro necessari per acquistare la versione Performance non sono pochi, ma in relazione all'auto, alla potenza e al prezzo di alcune concorrenti, sembrano adeguati.
Pregi e difetti
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- Piace: packaging furbo, stile mozzafiato.
- Non piace: comodissima per quattro persone, meno per il quinto passeggero.
scheda tecnica
Polestar 5 Performance
Motore | Dual motor elettrico (anteriore 200 kW + posteriore 450 kW) |
Potenza massima | 650 kW (884 Cv) |
Coppia massima | 1.015 Nm |
Trazione | Integrale |
Batteria | NMC (Nichel-Manganese-Cobalto) da 112 kWh |
Capacità di ricarica massima DC | Fino a 350 kW (800 Volt) |
Tempo di ricarica DC | |
Autonomia | Fino a 565 km |
Consumo Wltp | 20,9 kWh/100 km |
Anteriore e posteriore a quattro bracci, ammortizzatori MagneRide | |
Freni | Dischi da 400 mm, pinze a 4 pistoncini Brembo Posteriore da 400 mm, due pistoncini |
Dimensioni | Lunghezza 5.087 mm Larghezza 2.063 mm Altezza 1.419 mm Passo 3.054 mm |
Dimensioni baule | 1.128 litri + 52 litri (anteriore) |
Peso | 2.500 kg |
Prestazioni | Accelerazione 0-100 km/h in 3,1 secondi Velocità massima 250 km/h (autolimitata) |
Prezzo | EUR 144.800 |