I tre mesi di stop sono diventati per Jannik una preziosa opportunità: così lui e il suo staff hanno lavorato per migliorare ancora
Il talento, il cuore, l’istinto innato di elevare il livello quando i punti scottano, non si allenano: e Sinner ne possiede da sempre l’essenza. I muscoli, invece, si possono plasmare, possono essere modellati per sostenere un gioco di ritmo e potenza sempre più legato alla struttura fisica. E accanto alla preparazione atletica diventa fondamentale intervenire sulla resistenza e le doti di recupero. Quando è apparso all’orizzonte con le potenzialità della stella più luminosa di questo decennio e anche del prossimo, Jannik colpiva per la corporatura esile nonostante il metro e 88 (poi è cresciuto fino all’attuale 1.93) e lui stesso poneva spesso l’attenzione sui miglioramenti da ottenere nella tenuta atletica, soprattutto nei match tre set su cinque.
l'ultimo passo
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Da tre anni, dopo i rivoluzionari cambiamenti nello staff, i progressi sono stati solidi e costanti e i tre Slam vinti, oltre alle 79 partite ufficiali giocate nel 2024, sono lì a dimostrare che il dominatore attuale del circuito ha sostanzialmente raggiunto il perfetto equilibrio tra le doti tecniche e quelle fisiche, un grande lavoro in profondità sui dettagli che lo ha reso più consistente senza pregiudicare i punti forti del suo gioco. I tre mesi di squalifica, un terribile intoppo certamente non desiderato, sono tuttavia stati convertiti in una preziosa opportunità per compiere l’ultimo passo verso il consolidamento definitivo. Fin dall’arrivo a Roma è sicuramente apparso evidente come la massa muscolare di Sinner sia aumentata nelle braccia, nelle gambe e nella parte inferiore della schiena. È il frutto della programmazione rivelata durante la pausa forzata da Marco Panichi, il preparatore atletico del n.1: "Lo stop non è stato voluto, ma lo abbiamo sfruttato al massimo. Di solito in un anno ci sono solo 3-4 settimane per una vera preparazione atletica. Questa volta abbiamo potuto lavorare con una prospettiva più a lungo termine, in stile atletica leggera".
Sulla terra battuta, la superficie meno amata dal più forte del mondo, la condizione fisica è essenziale per sostenere gli scambi prolungati, ed è un aspetto che diventa particolarmente evidente nella seconda settimana del Roland Garros, il vero, grande obiettivo di Sinner dopo il rientro. La Volpe Rossa possiede sicuramente il gioco per battere Alcaraz anche sul rosso, ma il lavoro sui muscoli serve ad avvicinare lo spagnolo (e gli altri avversari) nell’esplosività atletica e nel fondo: in carriera, fin qui, Jannik ha giocato 15 volte un 5° set e ne ha vinti solo sei; Carlos è 12-1. E le sconfitte di un anno fa in semifinale a Parigi proprio contro il grande rivale spagnolo e nei quarti di Wimbledon contro Medvedev, seppur maturate in contesti particolari (nella prima era reduce dall’infortunio all’anca destra, nell’altra ha avuto crampi per la tensione dovuta alla possibile sentenza in arrivo per il caso doping) restano sicuramente un monito.
l'elettronica
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Conoscendo la cura maniacale del numero uno della classifica, non sorprende che al Foro abbia chiesto ausilio anche alla tecnologia, utilizzando il Gps negli allenamenti, una pratica consentita dall’Atp pure in partita. Il cardiofrequenzimetro permette di monitorare diversi parametri tra cui i battiti cardiaci e, nel caso di quelli con Gps, i chilometri percorsi durante la partita. Non solo, nel tennis permette di analizzare le posizioni in campo, un elemento fondamentale in uno sport in cui si comanda il gioco cercando di stare il più vicino possibile alla linea di fondo. D’altronde, la potenza è nulla senza controllo.