Pio Esposito, un esempio. Perché quello che serve a un club spesso è già in casa

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Inter Milan's Francesco Pio Esposito celebrates after scoring the game's first goal during the Club World Cup Group E soccer match between Inter Milan and River Plate in Seattle, Wednesday, June 25, 2025. (AP Photo/Lindsey Wasson)

L'attaccante dell'Inter è un'eccezione in un mondo, quello del calcio e del mercato, in cui i giocatori si bruciano e non si aspettano. Ma poi c'è chi se ne pente

Alessandro Vocalelli

Opinionista

15 luglio - 17:38 - MILANO

Sarà la fretta, sarà la voglia di novità, ma certe lezioni continuano ad essere ignorate. Eppure basterebbe stare al passo dell’attualità, per rendersi conto di quanti errori si commettono o vengono evitati in extremis. Il Mondiale per club, ad esempio, ci ha consegnato due storie esemplari. La prima quella di Pio Esposito, che sembrava sul punto, anche più, di lasciare l’Inter: la gita americana doveva servire soltanto ad accumulare un po’ di esperienza, in attesa di trovare una sistemazione. E’ andata diversamente, perché il ragazzo ha trasformato quello stage in una grande occasione, dimostrando a tutti - in diretta televisiva - di poterci stare benissimo, anche in una squadra ambiziosa.

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