'Per te', applausi e lacrime alla Festa del cinema per il film con Edoardo Leo sull'Alzheimer

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Il film di Alessandro Aronadio porta sul grande schermo la vera storia di Mattia Piccoli, nominato a 11 anni Alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella, per come si è preso cura del padre

Edoardo Leo alla Festa del cinema di Roma - Ipa Edoardo Leo alla Festa del cinema di Roma - Ipa

17 ottobre 2025 | 10.25

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Oltre sei minuti di applausi e pubblico in lacrime all’anteprima di 'Per te' alla 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film di Alessandro Aronadio con Edoardo Leo, arriva oggi, 17 ottobre, nelle sale con PiperFilm, e affronta il tema dell'Alzheimer e che celebra la potenza della cura oltre la malattia.

La storia vera da cui è tratto il film

Presentato in collaborazione con il festival autonomo e parallelo Alice nella Città, 'Per te' porta sul grande schermo la vera storia di Mattia Piccoli, che a 11 anni è stato nominato Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, per come si è preso cura del padre, al quale è stato diagnosticato l’Alzheimer precoce.

La trama

Paolo (Edoardo Leo), poco più che quarantenne, lentamente comincia a perdere pezzi della sua memoria. Ma proprio mentre il mondo inizia a sfumare, lui sceglie di restare vicino a ciò che conta davvero, forte anche dell’amore della moglie Michela (Teresa Saponangelo). Insieme al figlio intraprende un percorso fatto di quotidianità condivisa, risate improvvise e silenzi che parlano.

Edoardo Leo: "Accudire qualcuno fa bene prima di tutto a noi stessi"

"C'è una giostra della vita al contrario che è meravigliosa nel suo dolore, nella sua poesia e, a volte, anche nel suo divertimento. Spero che questa storia possa lasciarci la sensazione che accudire qualcuno è una cosa che fa bene prima di tutto a noi stessi, non solo alla persona che si accudisce", ha detto Edoardo Leo all'Adnkronos.

Mentre Teresa Saponangelo all'Adnkronos ha spiegato che di fronte a una scelta "si può restare o scappare". "Questo film racconta di Michela che resta. Davanti alle difficoltà della vita non tutti sono capaci di restare e di prendersi cura perché sentono di esserne capaci. E Michela lo fa anche per tutelare e proteggere i figli, per mantenere unita la famiglia".

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