Pepito Rossi critico sul nuovo Mondiale per club: “Vogliono americanizzare il calcio”. L’ex attaccante azzurro, oggi vicepresidente dei Cosmos, spera che questa edizione serva da lezione in vista del Mondiale 2026.

“Non ho visto neanche una partita. Questo Mondiale per club l’ho trovato una buffonata”. Non ci va per il sottile Giuseppe Rossi, ex attaccante della Nazionale italiana oggi vicepresidente dei New York Cosmos. Da Teaneck, nel New Jersey, dove è cresciuto e dove è tornato a vivere dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Pepito ha detto la sua sulla nuova competizione FIFA appena conclusasi in territorio statunitense.
Mondiale per club, Rossi: "Al centro c'è lo show e non il calcio"
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Con 30 presenze e 7 gol in azzurro, Rossi è sempre stato orgoglioso della sua doppia identità italoamericana. Ma il nuovo format a 32 squadre, fortemente voluto dalla FIFA, non lo convince affatto. “Vogliono americanizzare il calcio – ha dichiarato ai microfoni di ANSA – ma il calcio non è americano né europeo: è mondiale”. Secondo l’ex attaccante, il problema principale è lo spostamento del focus: “Al centro c’è lo show, non i giocatori. E senza gli attori, il film non funziona”.
Rossi evidenzia diversi aspetti critici: un calendario congestionato, partite giocate in condizioni climatiche estreme (“giocare la finale sulla East Coast a metà luglio è un’assurdità: sapete che umidità c’è qui?”), interruzioni dovute al maltempo. Tutti elementi che, secondo lui, rischiano di snaturare la competizione e rendere il torneo poco credibile.
Una lezione per il Mondiale 2026
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Nonostante le critiche, nel torneo c’è un elemento positivo che Rossi salva: “Questo Mondiale ha almeno attivato l’interesse del pubblico americano per il calcio. Ed è una cosa buona”. Ora l’ex attaccante si augura che questa edizione possa servire da lezione in vista dell’evento più atteso: il Mondiale 2026, che si giocherà tra Stati Uniti, Canada e Messico. “Spero che da questa esperienza si capisca cosa funziona e cosa no. Il calcio merita rispetto, non solo intrattenimento”, ha concluso l'ex campione azzurro.