Immobile: "Bologna, ho due sogni, il Mondiale e tornare a Istanbul... in finale!"

6 ore fa 1

L'attaccante si presenta: "Mi serviva lo stimolo giusto per tornare in Italia: ho visto come gioca questa squadra e la voglia dell'intera città"

Matteo Dalla Vite

Giornalista

14 luglio 2025 (modifica alle 17:03) - CASTELDEBOLE (BOLOGNA)

Accolto come un Re, Re Ciro. Atteso come quel che è: un bomber, a quota 201 in Serie A e con il mirino puntato ai vertici dei cannonieri italiani e all’azzurro. Ecco Immobile, affare a zero dal Besiktas, 2 milioni di bonus compresi di ingaggio, l’idea di mettersi a disposizione per insegnare - ancor più - come si fa a Santiago Castro e Thijs Dallinga. “La molla che mi ha spinto a venire qui? È che avevo bisogno dello stimolo nel ritrovare il campionato italiano, anche le pressioni, tutti pungoli che stavo perdendo o che comunque si erano affievoliti. Volevo completare la mia carriera in questo modo, appena si è aperta la porta ho accettato con entusiasmo perché ho visto come ha giocato il Bologna negli ultimi due anni, la voglia della gente. Porto la mia esperienza al servizio della società e del gruppo. Sono certo che faremo una grande stagione insieme. Cercavo più pressione? Ci sono alcuni calciatori che hanno bisogno di sentirsi sempre con l’occhio addosso per fare bene: so che a Bologna non c’è questa pressione ma la gente ci tiene alla squadra e questo mi basta. Ho salutato i fantacalcisti via social? Beh, questa non mi è mancata in Turchia, è un lavoro… Nessuno ha mai vinto la classifica cannonieri cinque volte in Italia: sono sogni che vanno coltivati con lavoro e mentalità”. 

Gattuso, guardami

—  

L'introduzione è by Claudio Fenucci, ad del club. “Lui è parte del presente - dice il dirigente del club - ma anche della storia del nostro calcio, fra i migliori come media gol fra i primi dieci. Il suo profilo ci è sembrato perfetto per noi che dovremo affrontare quattro competizioni. Le premesse per fare una grande stagione tutti insieme ci sono”. Poi, riprende Ciro: “Se la Nazionale è un obiettivo a cui penso? Pensare di poter giocare un mondiale per me sarebbe la conclusione di una stagione super con il Bologna. Se Gattuso mi ha detto che mi tiene d’occhio? Gattuso ancora non mi ha chiamato ma tutto passerà da quello che farò in campo. Se ho chiesto consiglio a qualcuno? Non ho fatto come Signori che chiamò Baggio ma mi è bastato guardare il Bologna tante volte per conoscere tutti meglio. Una cosa è certa: io pretendo molto da me stesso”. 

Lazio e unione

—  

Sarà il tutor di due ragazzi che stanno completando l’apprendimento del gol. “Castro e Dallinga sono bravi, abbiamo quattro competizioni, seguirò il loro entusiasmo perché con quello ci si può sempre migliorare. Bernardeschi? Ci siamo sentiti per la ricorrenza dell’Europeo vinto. Italiano? Io gli ho detto che vista da fuori ho notato una squadra esemplare e che si vuole bene, ed è quello che mi è piaciuto di più, perché dal progetto all’unione fra i giocatori e la città si crea sempre qualcosa in più. Non ho alcuna rivincita da prendermi, non ho mai parlato a sproposito che fosse in tv o in altri ambiti: mi sento benissimo, penso solo a giocare. Come mi sentirò quando incontrerò la Lazio? Con la Lazio abbiamo fatto cose straordinarie, saranno emozioni importanti, fa parte della mia vita. Gli obiettivi? Ai compagni ho portato le mie esperienze, l’Europa League ti porta via più energie della Champions perché giochi il giovedì e devi recuperare ma l’importante è che a primavera noi si sia dentro le competizioni per giocarci qualcosa, fermo restando che la Supercoppa la giocheremo a dicembre. Se penso che il Bologna era a due punti dalla Champions, l’anno scorso, e poi è finito nono significa che c’è equilibrio in campionato: mi aspetto un torneo difficile. La finale di Europa League si giocherà a Istanbul? Ci proveremo, direi una bugia se dicessi che non dobbiamo pensarci…”.

Leggi l’intero articolo