
INTERVISTA
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Con una doppietta stoppò la corsa al titolo della Roma: "Il calendario non conta: fra Inter e Napoli rischierà chi avrà la testa più pesante e soprattutto chi affronterà rivali con la testa più leggera"
Era fine aprile anche quindici anni fa, il giorno che Giampaolo Pazzini non fu solo il centravanti affamato di gol che aveva già dimostrato di essere, ma diventò il “centravanti trappola”. E con la doppietta in rimonta del Pazzo, quel Roma-Sampdoria 1-2 si trasformò nella partita trabocchetto che inghiottì la squadra di Ranieri: aveva toccato lo scudetto con un dito, lo vide all’improvviso cucito sulle maglie dell’Inter, presto tripletista. Pazzini, nessuno meglio di lei sa che si può inciampare - o meglio: far inciampare - sulla strada che porta verso il titolo.